La terza polizza di Salvatore Romeo per Virginia Raggi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-02-16

Due novità nell’indagine sull’ex caposegreteria della sindaca: il 19 dicembre, ovvero il primo giorno lavorativo dopo la notizia dell’arresto di Raffaele Marra, una cassetta di sicurezza a lui intestata è stata svuotata da una sua amica. Mentre lui, dopo la notizia dell’avviso di garanzia alla prima cittadina, le ha intestato un altro prodotto finanziario del valore di ottomila euro

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Salvatore Romeo ha stipulato un’altra polizza vita a favore di Virginia Raggi. Lo ha fatto dopo che la sindaca è stata convocata dai magistrati e indagata per abuso d’ufficio, quindi successivamente alla sua defenestrazione da caposegreteria della prima cittadini. Non solo: il 19 dicembre, ovvero il primo giorno lavorativo dopo la notizia dell’arresto di Raffaele Marra, una cassetta di sicurezza a lui intestata è stata svuotata da una sua amica.

La terza polizza di Salvatore Romeo per Virginia Raggi

Tutte queste circostanze, forse in nome della trasparenzaquannocepare, non sono state in alcun modo illustrate dai Messaggi alla Nazione Grillina pubblicati su Facebook da Romeo per spiegare la vicenda delle polizze vita. Nell’interrogatorio davanti ai magistrati invece l’ex caposegreteria della sindaca che sostenne che la sua nomina era stata sbagliata perché “era agosto… faceva caldo” ha detto che la terza polizza vita l’ha stipulata «per affetto». Riguardo la cassetta di sicurezza, invece, Romeo ha sostenuto che «dal 2011 quella cassetta viene utilizzata esclusivamente da una mia amica. Io non ne so niente».  Spiega oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

Si torna dunque al 25 gennaio, quando Raggi «posta» un messaggio su Facebook per comunicare di essere stata convocata dai magistrati della Procura di Roma nell’indagine sulla nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio. L’interrogatorio inizialmente fissato per la settimana successiva slitta al 3 febbraio. Ma ben prima che la sindaca si presenti davanti ai magistrati Romeo va in banca e accende una polizza indicandola come beneficiario. È la terza. Nel gennaio 2016, sei mesi prima che Raggi fosse eletta, aveva stipulato altre due polizze: una da 30 mila euro, una da 3 mila, entrambe intestate a lei. Quando la sindaca si presenta davanti ai pm, la polizia ha rintracciato soltanto le prime due. Le vengono mostrate e lei giura di non saperne nulla, dice di essere «sconvolta».
La polizia viene delegata a compiere altre verifiche per capire quale sia la ragione di questi investimenti. E così scopre che Romeo ha aperto una nuova polizza poco dopo la notizia dell’inchiesta su Raggi. Quanto basta per ipotizzare che sia una manovra per metterla in difficoltà, anche perché era stato proprio lui — dopo la scoperta dei primi due contratti — a chiedere «pubblicamente scusa». Adesso nuovi accertamenti sono già stati disposti per valutare ogni possibilità, scoprire se qualcuno fosse stato informato e con chi Romeo ha avuto contatti in quel periodo.

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Salvatore Romeo (foto da: Facebook)

L’esistenza della cassaforte viene invece scoperta dalla polizia qualche settimana fa. È collegata a un conto corrente intestato a Romeo e risulta aperta e svuotata completamente il 19 dicembre scorso, un lunedì. Tre giorni prima, venerdì 16 dicembre, Marra era stato arrestato.

La cassetta di sicurezza di Salvatore Romeo

C’è da segnalare che una cassetta di sicurezza, secondo la legge, non può essere aperta da chi semplicemente si presenta in banca con la chiave. Di chiavi ce ne sono infatti due: una rimane alla banca, una rimane al cliente. Che però non può, in caso di smarrimento della sua copia, chiedere che ad aprirla sia la banca: la cassetta deve essere forzata e le spese vengono addebitate al cointestatario del conto. Per utilizzare una cassetta di sicurezza collegata a un conto corrente bisogna essere cointestatari del conto stesso oppure si deve delegare qualcun altro all’accesso della cassetta. Così dev’essere andata nel caso di Romeo. Il Corriere scrive che la donna della cassetta di sicurezza è stata perquisita e interrogata: “Conferma la versione di Romeo ma nulla dice sul contenuto della cassetta. Sostiene che si tratta di materiale che «non riguarda in alcun modo Romeo perché sono cose mie»”.

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Salvatore Romeo, Raffaele Marra e il blitz della polizia in Campidoglio (La Repubblica, 16 dicembre 2016)

Le circostanze raccontate da Romeo nell’interrogatorio sono quindi credibili, oltre che confermate dalla persona che è stata delegata all’accesso della cassetta. Così come la ritrosia nel fornire i dettagli della vicenda può essere spiegata da moltissime motivazioni, comprese quelle fiscali. Ciò che risulta invece incomprensibile al cittadino che legge di queste storie sui giornali è l’incredibile serie di coincidenze sospette (anche se spiegate successivamente dall’interessato) che hanno coinvolto il funzionario del Comune di Roma Salvatore Romeo nel periodo che va dall’inizio della campagna elettorale della Raggi fino alla sua caduta in disgrazia. Senza contare quello che ancora non torna nella storia della polizza, ovvero che queste polizze sono state intestate a persone millantando rapporti familiari non esistenti, come la “figlia” che in realtà era la fidanzata: questo è un reato ai sensi dell’articolo 55 della legge antiriciclaggio, la 231/2007.

Leggi sull’argomento: Ma perché Salvatore Romeo è ancora iscritto al M5S?

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