La telefonata di Pier Luigi Boschi sulle banche e Renzi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-06-18

Il Fatto Quotidiano: sette giorni prima del commissariamento di Banca Etruria il padre di MEB al telefono con Consoli di Veneto Banca: “Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata”

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Oggi Il Fatto Quotidiano apre con il racconto di una telefonata intercettata tra l’allora direttore generale di Veneto Banca Vincenzo Consoli e l’allora vicepresidente di Banca Etruria Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena Boschi. La conversazione, raccontano Giorgio Meletti e Davide Vecchi, è datata 3 marzo 2015. Dieci giorni prima il governo Renzi ha varato per decreto legge la riforma delle banche popolari, che impone la trasformazione in società per azioni alle più grandi, compresa Etruria. Una settimana dopo la banca aretina sarà commissariata dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan su proposta del governatore di Bankitalia Ignazio Visco.

La telefonata di Pier Luigi Boschi sulle banche e Renzi

La conversazione tra i due si svolge con toni calmi anche se l’argomento è importante: Boschi sta cercando un salvatore per la sua banca, Consoli di Veneto Banca potrebbe essere la persona giusta. I due si danno del tu, il telefonino di Consoli è quello intercettato: l’a.d. di Veneto Banca verrà arrestato all’alba del 2 agosto su ordine della procura di Roma con le accuse di aggiotaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle Autorità pubbliche di vigilanza e successivamente scarcerato. Al banchiere verranno sequestrati 1,8 milioni di euro.

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Il Fatto, 18 giugno 2017

La banca, passata sotto il controllo del fondo Atlante dopo il flop dell’ultimo aumento di capitale, era stato oggetto di perquisizioni oltre un anno fa: pur non essendo quotata, rientrava tra le banche – con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante – che avrebbero dovuto adeguarsi al decreto cosiddetto ‘investment compact del gennaio 2015 che riguardava il progetto di trasformazione in Spa delle banche popolari.
Secondo il grave quadro indiziario emerso dall’indagine della Procura di Roma e della Guardia di Finanza, le condotte degli ex vertici di Veneto Banca, con prestiti baciati e parcheggi di titoli, hanno determinato “l’annacquamento” del patrimonio di vigilanza della banca, che, secondo le regole della Banca d’Italia, avrebbe dovuto essere rettificato in modo da evidenziare il suo valore reale, indicando il vero ammontare dei prestiti ancora effettivamente riscuotibili. Invece, nelle segnalazioni periodiche a Bankitalia – si legge in una nota della Gdf – Veneto Banca ha continuato ad indicare un valore del patrimonio di vigilanza sovrastimato rispetto a quello effettivo, mascherandone la reale consistenza. (La Repubblica)

Papà Boschi e Vincenzo Consoli

Ma questo Consoli mentre parla con Boschi non può saperlo. Poco prima di chiamare Boschi si consiglia con Vincenzo Umbrella, capo della sede di Firenze di Bankitalia,e gli dice: “Io chiamo Pier Luigi e vedo se mi fa, mi fissa un incontro, anziché con la figlia, direttamente col premier”. Poi telefona:

A un certo punto Consoli fa una domanda e Boschi gli risponde: “Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata”. La figlia è Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme. Il presidente è Matteo Renzi.

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Vincenzo Consoli

Il contesto è quello di una proposta fuzione tra Veneto Banca e Banca Etruria. Boschi teme che BPER voglia prendere la banca dopo il commissariamento.

IL PADRE DEL MINISTRO aggiunge pure che “lui”, cioè Renzi, non sarebbe contrario ma crede che le banche non abbiano il tempo di organizzarsi. Consoli chiede da chi ha avuto queste informazioni: dalla vigilanza di Banca d’Italia? No, ribatte Boschi, da ambienti “un pochino più sopra”. Il problema è quindi il tempo a disposizione. Consoli dice che deve vedere qualche giorno dopo un esponente importante della Popolare di Vicenza. […]
Consoli chiede a Boschi se con quelli di Vicenza deve affrontare l’argomento. È qui che Boschi gli dice di aspettare: “Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata”.

Alla fine Consoli prega Boschi di far presente a Renzi, che è al governo da un anno e non è mai riuscito a incontrare in nessun modo, che gli vorrebbe parlare. Boschi lo rassicura. La vicenda proseguirà in modo molto diverso.

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