La storia di Nasim Aghdan che ha ferito tre persone di YouTube perché i suoi video venivano censurati

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L'autrice dell'attacco al quartier generale di YouTube è una donna di origine iraniana, vegana, animalista e bodybuilder che riteneva di essere da tempo vittima di una censura da parte della piattaforma per la condivisione di video. In particolare la Aghdan sosteneva di essere stata penalizzata dalle nuove regole per la monetizzazione dei contenuti caricati su YouTube

L’autrice dell’attacco al quartier generale di YouTube a San Bruno, in California si chiamava Nasim Najafi Aghdam, ed era una donna Californiana di 39 anni di origine iraniana. Nell’attacco alla sede di YouTube sono rimaste ferite quattro persone, l’attentatrice si è poi tolta la vita. La polizia di San Bruno ha escluso la pista dell’attacco terroristico. Secondo quanto riferisce Sky News, il padre, Ismail Aghdam, ha rivelato ai media locali di aver avvertito la polizia che sua figlia “odiava” YouTube. Da qualche giorno la donna era scomparsa da casa e la mattina della sparatoria la polizia aveva identificato Nasim Aghdam mentre dormiva in un’automobile.



Perché Nasim Aghdan ha attaccato la sede di YouTube

Stando a quanto ha raccontato il padre di Nasim Aghdam l’odio nei confronti della media company (che è di proprietà di Google) era motivato dal fatto che “YouTube aveva bandito tutti i suoi contenuti e lei era arrabbiata”. Un’ipotesi supportata anche da quanto ha scritto Nasim sul suo sito Internet. Nella homepage del suo sito – nasimesabz.com – la donna si lamentava della censura subita da parte di YouTube. In particolare sosteneva che i suoi video venissero filtrati e censurati per impedirle di fare visualizzazioni.

Fonte nasimesabz.com

Sempre sul suo sito la Aghdan, che aveva iniziato a pubblicare video online con il nickname “Nasim Wonder1” nel 2011 (scrive il Telegraph) si lamentava che la nuova policy di YouTube sulla monetizzazione dei contenuti caricati sulla piattaforma l’avesse penalizzata. In sostanza Nasim Aghdan/Nasime Sabz non riceveva abbastanza soldi in base alle visualizzazioni che i suoi video ottenevano. In un altro caso invece denunciava come il suo account in lingua farsi fosse stato penalizzato in modo da ridurre le visualizzazioni e “scoraggiarla da produrre altri video”.



Fonte: http://www.nasimesabz.com/

Altrove aveva scritto che un suo video di “bodybuilding” era stato censurato perché troppo “piccante” e faceva notare come i video di Nicky Minaj o di Miley Cyrus e altri video con contenuti “sensuali” venivano pubblicati regolarmente e senza censure su YouTube. In un video Nasim Aghdan spiegava che il suo video era stato vietato ai minori per impedirle di lanciare il suo messaggio. Secondo la donna dietro questa scelta c’era una decisione politica della piattaforma che così impediva a certi messaggi di poter essere visualizzati dagli utenti.

YouTube Shooting Suspect Nasim Aghdam uploaded this video to her Facebook account – criticizing the company for age-restricting, filtering and demonetizing her videos. pic.twitter.com/3mwuFl5vnE



— Stefan Molyneux (@StefanMolyneux) April 4, 2018

Ovunque su Internet la Aghdan si presentava come un’attivista dei diritti degli animali, vegana e bodybuilder. Ma anche artista, comica, poeta, modella, cantante, attrice, regista e produttrice.

Nasime Aghdan aveva numerosi profili su YouTube (in inglese, in farsi e in lingua turca), tutti al momento chiusi per violazione dei termini di servizio, almeno due profili Instagram (chiusi) di cui uno da 55mila follower e un account Facebook (anch’esso disattivato).

Su Twitter circola in queste ore un’immagine di Nasim durante una protesta organizzata dalla PETA nel 2009. Brent Andrew, portavoce del San Francisco General Hospital, dove sono stati ricoverati 3 dei 4 feriti, ha precisato che si tratta di un uomo di 36 anni in “condizioni critiche“, di una donna di 32 anni in “condizioni serie” e di un’altra donna, di 27 anni, “in condizioni discrete”. Poche le informazioni sul quarto ferito: secondo alcuni media sarebbe ricoverato con una caviglia slogata. Secondo la CNN, che cita un testimone, la donna sarebbe entrata nella zona dove di solito i dipendenti si fermano a mangiare puntando una persona in particolare, presumibilmente il fidanzato.

Chi era Nasim Aghdan, youtuber, vegana, animalista e “attrice”

Il profilo “atipico” di Nasim Aghdan ha creato non pochi problemi a coloro che, nel corso della notte, hanno cercato di inquadrare l’evento. C’è chi ha subito dato la colpa alla NRA dicendo che l’attentato era stato causato dalle troppe armi in circolazione negli USA. Quando è stato diffuso il primo identikit della donna e si è scoperto che era di origine iraniana altri invece hanno pensato subito ad un attacco terroristico di matrice islamica. Un evento più unico che raro – come ricorda il Guardian – visto che a sparare era stata una donna.

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Il fatto infine che Nasim Aghdan fosse una vegana attivista dei diritti degli animali ha definitivamente spiazzato tutti. Semplicemente perché il suo profilo non rientra in alcuna narrativa. Né in quella del “pazzo solitario di destra” nel quale ricadono gli autori bianchi delle stragi. Né in quella dell’affiliato dell’ISIS (o Al Qaeda) nel quale vengono inseriti coloro che hanno un cognome arabo (o persiano in questo caso) e hanno un profilo etnico “straniero”.

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Successivamente hanno iniziato a circolare i video di Nasim, sia quelli in inglese sia quelli in farsi. Si tratta di video particolari, quasi lisergici, dai contenuti a volte incomprensibili (un po’ come le performance di Yoko Ono).

Una volta stabilito quindi che la matrice dell’attacco non era né religiosa né terroristica ecco tornare fuori – come nei casi delle stragi commesse da maschi bianchi – l’ipotesi della “pazza” con problemi psichici che perde la testa. Difficile anche dare la colpa ai “vegani” o agli animalisti. Al momento però il movente della strage non sembra avere niente a che fare con il “veganesimo” o la partecipazione ad una manifestazione della PETA. Inoltre l’essere vegana e animalista erano solo due delle “identità” della Youtuber. Difficile se non impossibile poi fare una diagnosi di tipo psicologico basandosi su video YouTube che per quanto “bizzarri” e – per alcuni – “perturbanti” non presentano alcuna indicazione per poter dire che la donna soffriva di qualche malattia psichica ma che semplicemente potrebbero essere il frutto di una ricerca estetica e artistica.