La presunta censura del Tg1 a Luigi Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-13

Il M5S attacca il direttore Mario Orfeo perché non ha mandato in onda una dichiarazione del vicepresidente della Camera. Vediamo perché

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Oggi il blog di Beppe Grillo attacca Mario Orfeo, direttore del Tg1, per una presunta censura subita da Luigi Di Maio. La censura consisterebbe nel non aver mandato in onda una dichiarazione del vicepresidente della Camera e membro del direttorio del MoVimento 5 Stelle riguardo i seggi “a pagamento” del Partito Democratico:

Una vera e propria opera di censura, quella di cui si è reso protagonista il Tg1 diretto da Mario Orfeo che ha rifiutato ieri sera di mandare in onda la dichiarazione di Luigi Di Maio. Stessa dichiarazione invece messa in onda dal Tg2. Orfeo il Censore decide di far parlare gli esponenti del Pd senza neanche far loro le domande, come successo proprio questo giovedì con Debora Serracchiani o nei giorni precedenti con Rosato, capogruppo Pd alla Camera, che parlando di brogli alle primarie Pd di Napoli ha attaccato il M5S senza nemmeno venisse concesso il diritto di replica. Quando invece Luigi Di Maio interviene a commentare il caso dei seggi a pagamento su cui abbiamo chiesto un intervento dei presidenti delle Camere cala la mannaia della censura. Nonostante il fatto che persino la Boldrini abbia risposto ieri dicendo che valuterà la richiesta del movimento 5 stelle, Orfeo preferisce far passare la notizia sotto silenzio.
Perché il Tg1 mette la museruola al MoVimento 5 Stelle? Perché Mario Orfeo vuole restare attaccato alla propria poltrona. Restare il direttore del telegiornale della rete ammiraglia, e quale migliore favore al padre-padrone Renzi che bastonare il M5S senza dargli spazio per replicare?

Ora, è inutile qui stare a spiegare che la libertà editoriale di qualunque direttore di qualunque media consista esattamente nel decidere cosa mandare in onda e cosa no, perché magari sarebbe concetto troppo complicato e visto che il caso Giannini ci insegna che è difficile comprenderlo anche in altri lidi parlamentari e mediatici. Più interessante è invece andare al merito della dichiarazione di Di Maio, che si rifà a questa intervista di Ivo Mej, candidato del MoVimento 5 Stelle al consiglio comunale di Roma e giornalista di La7, al tesoriere del PD Misiani e alle successive dichiarazioni di Corradino Mineo a Coffee Break:

IL PD VENDE I POSTI IN LISTA A 25.000 EURO”Non è vero che i partiti vendono i seggi” dice l’ex tesoriere del Pd…
Posted by Luigi Di Maio on Saturday, 12 March 2016

Il video dei grillini è assolutamente identico (tranne che per il logo mancante) a questo video pubblicato dal Fatto Quotidiano che risale però al 5 marzo 2016 e si rifà a un pezzo del 25 febbraio scorso. Come mai il M5S si è svegliato soltanto ieri? Ma perché la polemica del M5S serviva a rispondere a quella del Partito Democratico sulla Bedori candidata sindaca e sull’ipotesi di complotto di Casaleggio. Insomma, tutto qui.

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