La libertà di satira ai tempi di Marione e dei 5 Stelle

Categorie: Opinioni

Da qualche giorno una pagina satirica su Facebook chiamata 5 Stelle per il sì sta diffondendo materiale satirico in cui si raccontano improbabili endorsement di personaggi vicini all’universo del MoVimento 5 Stelle al sì sul referendum costituzionale. Per intenderci, si tratta di vignette come questa:

Oggi però i responsabili della pagina hanno pubblicato una vignetta palesemente modificata di Marione, disegnatore di vignette satiriche a Cinque Stelle; la vignetta pubblicata è questa e, come potete ammirare, è firmata MarionA e non Marione, proprio per non lasciare dubbi sul fatto che sia fake.

Ma la cosa non sembra essere granché stata apprezzata dallo stesso Marione, al secolo Mario Improta, il quale si è presentato nei commenti in un tripudio di leinonsachisonoio:

Il reato subito individuato dal nostro affezionatissimo sarebbe “violazione del diritto d’autore”:

Mentre nel tono il Marione sembra ricordare questa meravigliosa performance di Maurizio Mosca:

E subito dopo posta la vignetta originale, dimostrando così che il diritto d’autore violato non sussiste:

Poi Marione, per meglio circostanziare la sua posizione, apostrofa gli astanti con una serie di insulti

Già che c’è, l’Artista dimostra di essere, oltre che un sincero democratico, anche una persona aperta alle critiche e con tonitruanti capacità di argomentazione (pari, se non addirittura superiori, a quelle di Caterina Caselli):

Poi l’atmosfera si rilassa. Marione invita tutti alla presentazione del suo libro, informando così anche gli astanti che è in uscita:

(e qui l’ispettore Marione, se fosse in servizio permanente effettivo, direbbe che quella dell’utente Marione è pubblicità occulta, da punire in base all’articolo millenovecentoedispari bis del codice cinghiale, ma non stiamo lì a sottilizzare). Già che c’è, il pubblico ministero Marione in base alle accuse dell’ispettore Marione dopo le indagini dell’appuntato Marione immagina la sussistenza di un altro reato: il plagio. Ma proprio mentre il giudice Marione stava controllando se nel codice cinghiale il reato c’è, tutto a un tratto, ecco manifestarsi il genio:

Game, set, match. Così è deciso, l’udienza è tolta.

EDIT: Per una curiosa decisione di cui non si conoscono le motivazioni, i commenti sulla pagina di cui stiamo parlando sono stati cancellati dall’autore 😉