La lettera di Virginia Raggi ai romani: un fact checking

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-06-19

La sindaca scrive al Messaggero per riepilogare i molti successi del suo primo anno di mandato. Molti? Successi? Primo anno? Di mandatAHAHAHAHAHAH?

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Oggi il Messaggero ospita una lunga lettera di Virginia Raggi ai romani. La sindaca, che rompe un silenzio che durava da alcuni mesi proprio dopo i sondaggi che danno il suo gradimento in fortissimo calo e i tanti articoli che raccontavano la sua giunta intenta soprattutto a nominare collaboratori o incapace di ripulire la città tranne il quartiere della prima cittadina, oggi risponde da par suo alle critiche. Ovvero lisciandole tutte e spargendo ottimismo. Con qualche significativa dimenticanza che andiamo ad elencare, lasciando perdere le solite lagne sul passato perché dopo un anno di governo della città la scusa non è più valida.

Gentile direttore,
la ringrazio dell’ospitalità per questa lettera che dalle pagine del vostro quotidiano voglio idealmente inviare a tutti i romani. Vi scrivo a un anno dall’inizio del mandato per rafforzare quel filo diretto che è la base da cui siamo partiti per cambiare in meglio la nostra città. Un anno fa abbiamo iniziato un cammino insieme che sapevamo sarebbe stato pieno di ostacoli e difficoltà ma anche ricco di opportunità di crescita e cambiamento. È una sfida complessa che vinceremo.
Ci stiamo mettendo alle spalle Mafia Capitale e le trappole che ha lasciato per disegnare una città moderna, soprattutto più vicina ai suoi abitanti. Siamo all’inizio di una sfida lunga cinque anni. Inutile elencare i problemi che abbiamo ereditato perché sono gli stessi che tutti i cittadini verificano con mano da anni: un sistema dei trasporti che, passo dopo passo, stiamo provando a liberare dai debiti per renderlo efficiente; una gestione dei rifiuti che, con il Piano Materiali Post Consumo,abbiamo cominciato a cambiare; il decoro cittadino. Li conoscevamo e li stiamo affrontando con un’azione di programmazione di medio e lungo periodo.
Quest’anno abbiamo posto le basi per questa rivoluzione. E si vedono i primi segnali di un cambio di rotta, nonostante le resistenze di chi si oppone al cambiamento e di coloro che, dopo essere stati causa di molti dei problemi degli ultimi 20 anni, propongono di rimanere immobili. Abbiamo messo in strada quasi 200 mezzi di trasporto pubblico in più rispetto ai 950 che abbiamo trovato, arrivando a superare quota 1100. È solo l’inizio.

La Raggi parla di 200 autobus; in realtà si tratta di 150 mezzi e sono stati acquistati dalla Giunta Marino tramite leasing finanziario. Ad aprile, poi, si era scoperto che gli ultimi commissionati non erano ancora stati pagati da ATAC. Gli altri sono forse i filobus e ne abbiamo già parlato. Anche quelli, comunque, erano già lì ma è stato un merito – e va riconosciuto – averli messi in moto.
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Così come abbiamo dotato di telecamere per la sicurezza circa 500 autobus. In autunno si uniranno finalmente le linea A e C della metropolitana presso la stazione San Giovanni. Sono segnali importanti per la città. Abbiamo dotato l’Ama di mezzi nuovi per la raccolta dei rifiuti, avviato il reperimento di personale per la manutenzione del verde pubblico, attivato nuove isole ecologiche e la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche in alcuni municipi. Sono tante le iniziative, come il recupero delle spiagge di Ostia.

Qui Virginia Raggi dimentica che la città intanto passa di emergenza in emergenza sui rifiuti a causa dei ricatti di Cerroni e dell’incapacità della giunta di proporre soluzioni valide per risolvere i problemi qui ed ora. Finora l’assessora Montanari ha proposto solo soluzioni di “lungo periodo”, forse dimenticando che, come diceva Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti. Sulle spiagge di Ostia, il recupero sarà completo solo quando saranno libere anche dagli abusivi, non importa se amici di 5 Stelle o no.

Abbiamo migliorato il progetto dello stadio di Tor di Valle: meno cemento, più verde, messa in sicurezza del quartiere di Decima, potenziamento della linea ferroviaria Roma-Lido, unificazione della via del Mare con la via Ostiense fino al Gra. Un progetto che farà crescere l’occupazione e il Pil della città. Tutti devono unirsi lungo questo percorso di rilancio della città,mettendo da parte barriere ideologiche e pregiudizi. Noi lo stiamo facendo, allargando il progetto “Fabbrica Roma” a sindacati,imprenditori, mondo della ricerca, università, alle altre Istituzioni e tutta la società civile.

Fa enorme piacere che la sindaca, che quando era all’opposizione osteggiava il progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle, dopo soli quattro anni sia finalmente arrivata a capire che si tratta di un investimento che farà crescere l’occupazione e il PIL della città. Ciascuno ha i suoi tempi. Le andrebbe ricordato però che la messa in sicurezza di Decima, il potenziamento della Roma-Lido e la via del Mare erano già nel progetto approvato dalla delibera Marino. E che il progetto approvato dalla Giunta Raggi prevede meno opere pubbliche per la città.

Ci sono risultati che passano in sordina ma costituiscono una rivoluzione rispetto al passato. Una foresta che cresce non fa rumore. Roma ha approvato per la prima volta, dopo decenni, il proprio bilancio preventivo a gennaio: prima di tutte le altre grandi città italiane e molto prima rispetto alle amministrazioni precedenti. Ne vado fiera perché, oltre a determinare un premio in termini di fondi governativi per la città, Roma torna così a programmare e fare bandi di gara. Dovrebbe essere la normalità; per la nostra città rappresenta il ripristino della legalità. Grazie alla programmazione non si danno lavori in affidamento diretto con il pretesto dell’emergenza, quelli spesso finiti nelle inchieste sulla corruzione.

Riguardo la prima volta che Roma ha approvato il proprio bilancio preventivo a gennaio, la Raggi era in consiglio comunale nel 2014 quando la giunta approvò il bilancio il 31 dicembre, ma evidentemente era distratta.
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Su gare e bandi, in realtà – ad esempio – al municipio XI  sono stati affidati lavori senza bando. In particolare, all’XI, in prima battuta l’assessore all’Urbanistica ed edilizia scolastica Luca Mellina aveva giustificato la decisione del Municipio di procedere all’affidamento diretto adducendo motivi d’urgenza dovuti alla necessità di mettere in sicurezza alcuni edifici pubblici in seguito al sisma dell’ottobre 2016. Ad essere però poco trasparente è stata la scelta – portata alla luce dal gruppo del Partito Democratico del Municipio XI Arvalia Portuense – di frazionare l’importo dei lavori in modo da stare al di sotto della soglia dei quarantamila euro.

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L’elenco degli affidamenti diretti del Municipio XI (gli importi sono da intendersi Iva inclusa)

In questo modo il Municipio ha potuto far eseguire lavori per un importo pari a circa 350mila euro senza dover aprire alcun bando di gara semplicemente contattando direttamente le imprese cui è stato dato l’incarico. Una procedura che di per sé non è illegale o illegittima. Ma che dimostra che Virginia Raggi “dimentica” troppe cose quando si autoelogia. E soprattutto che non è la procedura che fa il ladro: si può rubare con una gara pubblica (truccandola) o essere onesti con un affidamento diretto. Dipende dalle persone, non dalle procedure.

Non si ruba più, non era scontato. È finito il tempo delle commesse agli amici degli amici. E gli effetti positivi si vedono già. Per la manutenzione delle strade è stato necessario attendere l’esito delle gare ma finalmente i lavori sono realizzati a regola d’arte perché c’è un contratto da rispettare. Ci hanno lasciato le strade con le buche, noi le ripariamo facendo gare regolari. E c’è un piano pluriennale per la manutenzione, cosa che prima non veniva fatta. C’è chi dice che l’onestà non basta. Invece paga,perché si traduce in risparmi per le casse del Comune e servizi migliori per tutti. L’onestà è la base dalla quale partire. Gli ostacoli e le sorprese non mancano. Cito,su tutti, i numerosi atti di vandalismo ai danni dei mezzi del Servizio Giardini proprio nel momento in cui è impegnato nella cura di parchi e verde attrezzato. Guarda caso uno dei settori su cui Mafia Capitale aveva puntato le sue mire. Stiamo cambiando una mentalità radicatasi nel tempo. È un lavoro poco appariscente ma necessario.

Qui è proprio inutile fare un fact checking. Chiunque abbia fatto un giro per Roma di questi tempi avrà sicuramente notato, potendosi tranquillamente spostare di liana in liana come Tarzan, quanto sia efficiente la cura del verde da parte del Servizio Giardini. Sulle buche, uguale. In ogni caso, proprio oggi il Corriere della Sera Roma pubblica un paio di belle foto che danno l’idea del livello qualitativo raggiunto nella cura del verde romano da parte della Giunta Raggi:

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Corriere della Sera Roma, 19 giugno 2017

La spesa annua per gli incarichi esterni della nostra Giunta è circa un quarto rispetto ai 12 milioni di euro del 2012 e quasi la metà rispetto ai 5,6 milioni del 2014. Abbiamo trovato una città ferma, una macchina amministrativa stremata dalle tristi vicende giudiziarie, tanta rassegnazione. Tuttavia, allo stesso tempo, posso affermare con altrettanta certezza che questa amministrazione dà ogni giorno il massimo per portare nuove energie. E abbiamo trovato anche molte persone che aspettavano un’opportunità di riscatto,pronte ad impegnarsi.

Qui siamo all’apoteosi. La sindaca e i suoi assessori infatti non hanno ancora ultimato le nomine dello staff ma già si può ipotizzare che forse l’obiettivo di stare sotto la soglia di spesa di Marino è troppo ottimistico. Per farsi un’idea è sufficiente spulciare l’ordinanza numero 84 del 12 giugno 2017 con la quale la Raggi finalmente ha stabilito la “Disciplina per la costituzione degli uffici di diretta collaborazione del Sindaco, del Vice Sindaco e degli Assessori“. Dal documento emerge che dei 34 membri dello staff della Raggi 18 sono interni (ovvero già dipendenti comunali) e 16 sono esterni a chiamata. Al Vice Sindaco Luca Bergamo ne spettano 22, di cui nove assunti a tempo determinato. Per fare un confronto Marino aveva fissato a 11 il tetto dei collaboratori esterni del suo ufficio e a 7 quello per l’ufficio del Vice Sindaco.

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L’ordinanza della Raggi per le assunzioni dello staff

Altri trenta collaboratori esterni potranno essere assunti dagli Assessori Luca Bergamo, Massimo Colomban, Daniele Frongia, Flavia Marzano e Pinuccia Montanari cui ne spettano sei ciascuno. L’Assessore al bilancio Andrea Mazzillo potrà assumere 11 collaboratori esterni mentre nove ciascuno spettano agli assessori Luca Montuori, Laura Baldassarre, Adriano Meloni e Linda Meleo. Si arriva così al numero di 102 assunti con contratto a tempo determinato. La giunta di Ignazio Marino si era fermata a 90.
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Attualmente però sono stati nominati solo la metà dei collaboratori previsti. Come fa notare Lorenzo D’Albergo sull’edizione romana di Repubblica il costo a bilancio di questi 50 professionisti esterni chiamati a far parte dello staff della giunta si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro. Siamo quindi ben al di sopra del milione di cui la sindaca parlava qualche tempo fa. Ed è possibile che una volta ultimate le nomine possa essere superato anche il tetto massimo dei cinque milioni di euro l’anno. Si vedrà eventualmente quando tutte le nomine saranno ultimate. Infine, ecco i buoni sentimenti:

Tutti i giorni al termine del lavoro quotidiano faccio un breve bilancio. Ci domandiamo se abbiamo fatto tutto il possibile: certamente,non abbiamo lasciato nulla di intentato. Non c’è dubbio che la strada da fare sia lunga e in salita. Ci sono stati ostacoli imprevisti e ce ne saranno. Ma allo stesso tempo non c’è dubbio che abbiamo messo la parola fine ad un sistema corrotto che per anni ha “mangiato” i soldi delle nostre tasse per avvantaggiare pochi e ha fornito servizi sempre più scadenti e non all’altezza di una grande capitale. Un sistema che non vuole il cambiamento. Le potenzialità di Roma sono sotto i nostri occhi, in particolare quando visitiamo altri Paesi: una città pulita, decorosa, che funzioni e accolga bene, moderna è possibile. È reale. E quella possibilità di riscatto dobbiamo darla a Roma perché la merita. I nostri figli la meritano. Abbiamo negli occhi un futuro che a poche migliaia di chilometri da qui è già presente. Nei nostri cuori la speranza e nelle nostre mani la possibilità di costruirlo. È un cammino che dobbiamo fare insieme. Ringrazio già da ora tutti i romani di ogni provenienza, passione politica. Io e la mia squadra, assessori e consiglieri, continueremo questo compito con il massimo impegno perché fare qualcosa per la propria città e per la propria comunità è un onore.

Non si può non essere felici che la squadra della Raggi stia lavorando alacremente. La Stampa ieri riepilogava in questo specchietto che due ordinanze su tre della Giunta sono infatti dedicate alle poltrone.
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Se non sono felici e al lavoro loro, allora chi?

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