La Lega mette la Raggi nel mirino

Salvini sente l'odore della difficoltà politica della giunta Raggi e mette la poltrona del sindaco tra i suoi sogni nel cassetto

Prima comincia Matteo Salvini, che si rende improvvisamente conto delle condizioni di Roma – «Sulla Raggi da utente di questa città la penso come la pensano tanti romani: da lei si aspettavano molto di più. Anche io mi aspettavo molto,molto, di più. Ogni giorno in macchina è un rally tra le buche. Non occorre essere uno scienziato per capire che la città potrebbe essere più bella e più pulita» – poi conclude il capogruppo del Carroccio in Comune, Maurizio Politi: «Se Raggi sarà condannata a novembre e si torna al voto, siamo pronti. Il prossimo sindaco sarà della Lega». Salvini sente l’odore della difficoltà politica della giunta Raggi e mette la poltrona del sindaco nel mirino. Racconta oggi il Messaggero:



Nel fortino pentastellato del Campidoglio se lo chiedono quasi tutti. Il timore è che l’attacco sferrato ieri da Salvini sia l’inizio della marcia di avvicinamento leghista a Palazzo Senatorio, l’avvio di una campagna elettorale che potrebbe aprirsi già quest’inverno, se Raggi venisse condannata e dovesse dimettersi, come prevede il codice etico grillino.

La bordata di ieri, va detto, non è giunta proprio inattesa, intorno al Marc’Aurelio. «Salvini era ad Atreju, davanti alla Meloni e agli altri suoi alleati del centrodestra, con cui qui a Roma sono all’opposizione del M5S. Parole dette per far piacere alla platea che lo ascolta,pratica purtroppo diffusa…», argomenta Luca Bergamo, vicesindaco (da sinistra) di Virginia.



Luca Bergamo con Virginia Raggi

Evidentemente Bergamo fa parte di quel ristretto – sempre più ormai – numero di cittadini che non si è accorto che a due anni e mezzo dall’insediamento della Giunta Raggi la città è sporca come prima e i trasporti non funzionano come due anni e mezzo fa.

Lei, quando la strigliata del vicepremier era già deflagrata su siti e social, ha risposto fredda: «Salvini probabilmente trova traffico perché abbiamo sbloccato 150 milioni di cantieri, si sta lavorando per rimediare a 20 anni di mancata manutenzione». Replica studiata, che getta acqua sul fuoco.



Con il dettaglio che la cantilena delle amministrazioni precedenti aveva stufato già un anno fa. E i risultati nei municipi, dove il M5S aveva vinto due anni prima e quest’anno non è riuscito nemmeno ad arrivare ai ballottaggi, dovrebbero aver già svegliato qualcuno.

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