La bufala di Salvini su Garavaglia e la Croce Azzurra Ticinia Onlus

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-10-14

Secondo il leader della Lega l’assessore indagato avrebbe truccato un appalto vinto da altri. Sicuro? Sicuro sicuro? Sicuro sicuro sicuro?

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Matteo Salvini è arrabbiatissimo per l’indagine a carico di Massimo Garavaglia, assessore all’economia della giunta Maroni e leghista recordman, visto che nel 2008 a 40 anni è stato eletto a Palazzo Madama diventando il più giovane senatore della storia della Repubblica. E al Corriere Salvini comunica tutto il suo sdegno per un’indagine a suo avviso assurda.

«È la prima indagine al mondo in cui si accusa una persona di aver cercato di dare una mano ad un’associazione benefica. Peraltro, senza riuscirci. Per l’ufficio di Garavaglia passano qualcosa come venti miliardi di euro».
Beh, la proroga dell’incarico all’associazione Croce azzurra Ticinia la avrebbe comunque favorita.
«Ma quale favorita, se poi non ha vinto? Comunque, ripeto: io l’avrei fatto e lo rifarei. Se c’è una Croce di qualsiasi colore, un’associazione che conosco e stimo, per farli partecipare a un bando io telefono anche al presidente della Repubblica».

Una posizione ribadita da Salvini su Twitter: “Pazzesco. L’assessore al Bilancio di Regione Lombardia, leghista onesto e concreto, è indagato (e sputtanato da stamattina) perché la sua colpa sarebbe di aver aiutato una associazione di volontariato del suo territorio, che trasporta malati e dializzati”. “Avrebbe quindi ‘truccato’ un appalto, poi vinto da altri!!!”. “Se aiutare (senza peraltro riuscirci) una associazione di volontariato è un reato, mi auto-denuncio anche io: arrestatemi”, conclude.

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Twitter, il post di Salvini su Garavaglia

Ma c’è un problema. Quello che racconta Salvini non corrisponde molto a quello che viene raccontato nell’ordinanza che ha portato in carcere Mario Mantovani e all’indagine su Garavaglia. Racconta infatti Giuseppe Guastella sempre sul Corriere della Sera che l’associazione di cui si parla, ovvero la Croce azzurra ticinia onlus, è stata esclusa dalla gara per il trasporto di malati dializzati nelle ASL Milano 1 e Milano 2 e a Pavia per mancanza dei requisiti. Garavaglia fa saltare la gara in corso prorogando così l’affidamento del servizio alla onlus di cui si parla:

Per l’appalto del servizio di trasporto dei malati che devono sottoporsi alla dialisi nelle Asl Milano 1 e Milano 2 e in quella di Pavia, la Regione Lombardia aveva stanziato nel 2014 11,3 milioni di euro. Solo che alcune piccole associazioni, come la «Croce azzurra ticinia onlus» che già fornivano il servizio alla Regione nel territorio di provenienza di Mantovani, sarebbero state escluse perché prive dei requisiti richiesti dal capitolato.
Un problema che fa scattare «l’apprensione» dell’attuale assessore leghista all’economia Massimo Garavaglia (indagato) che, annotano i documenti, allerta Mantovani il quale, in quel momento, è l’assessore alla sanità. Mantovani investe della questione Giorgio Scivoletto, il direttore generale della Asl Milano 1 (indagato), che «per non scontentare» il suo assessore si attiva «per trovare il modo di vanificare la gara in corso e prorogare l’affidamento del servizio ». Il risultato è l’annullamento della nuova gara con «il conseguente rinnovo dell’affidamento del servizio» alla «Croce azzurra ticinia onlus».

Non c’è quindi un appalto “vinto da altri” nell’accusa (anche se l’asta si è svolta successivamente), e nemmeno un “appalto truccato” viene contestato a Garavaglia; bensì nelle carte c’è un atto ben preciso: far saltare la gara, e questo non può che danneggiare chi era in regola all’epoca con i requisiti, per favorire qualcuno che non lo è. Ovviamente starà ai magistrati dimostrare la fondatezza dell’accusa e il suo peso, ma già da oggi si può registrare che Salvini è garantista con i suoi, e Pasqua con chi vuoi.
Edit: anche Sandro De Riccardis su Repubblica racconta meglio di cosa è accusato l’assessore leghista:

Una «penetrante turbativa» è quella all’Asl 1 Milano per l’appalto da 11 milioni per il servizio di trasporto dei pazienti dializzati. Una gara che Mantovani e Garavaglia, insieme ad altri indagati, avrebbero turbato per favorire la “Croce azzurra onlus”, che pure non aveva presentato offerte. Attraverso il collaboratore di Mantovani, Giacomo Di Capua, il gruppo si attiva e contatta il direttore generale dell’Asl, Giorgio Scivoletto (indagato), per vanificare gli esiti del bando. Il manager «ometteva così di assumere le delibere conseguenti all’aggiudicazione» e «prorogava le convenzioni alle associazioni che già avevano il servizio, tra le quali la CroceAzzurra». Il tutto, scrive il gip, «pur di favorire coloro che avrebbero portato consenso politico».

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