La banda degli onesti che ha mandato a casa Marino

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-09

A partire dal Partito Democratico passando per SEL, Fratelli d’Italia e il M5S, ecco gli onesti che sono pronti a sostituire il sindaco di Roma. A chi toccherà? Andrà bene o andrà male?

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L’ennesima puntata dello psicodramma di Roma e di Ignazio Marino si è conclusa ieri sera con le opposte tifoserie a fronteggiarsi sulla scalinata del Campidoglio. Dal palazzo intanto Marino aveva annunciato le dimissioni, aggiungendo che si sarebbe dato venti giorni di tempo per cercare di ricomporre la frattura nella maggioranza per vedere se gli sarà possibile continuare ad essere sindaco di Roma. I fatti che hanno portato Marino a fare un passo indietro sono noti, si tratta delle spese non giustificate per cene e missioni, costate in tutto oltre 27 mila euro. In particolare ieri i giornali si sono soffermati su sei scontrini per altrettante cene del Sindaco per i quali sembra non ci siano i giustificativi corretti.

scontrini marino
La tabella riepilogativa del Corriere della Sera sugli scontrini contestati a Ignazio Marino (8 ottobre 2015)

L’accusa, per altro non ancora formalizzata, è quella di peculato. Un reato che sicuramente macchia in modo indelebile la reputazione di Marino e per il quale dovrà rispondere davanti ad un magistrato. Marino due giorni fa aveva annunciato di voler restituire il denaro usato indebitamente e di attendere serenamente il giudizio della Magistratura riguardo alle spese rendicontate:

Regalo a Roma i 20mila euro spesi con la carta di credito intestata al sindaco per rappresentanza. Sono spese fatte tutte nell’interesse di Roma, compresi quei 3.540 euro investiti nella cena con il mecenate Usmanov, arrivata alla fine di una serie di incontri che hanno portato nelle casse del Campidoglio 2 milioni di euro. Con questo gesto voglio mettere un punto alle polemiche inutili e surreali degli ultimi giorni, che non fanno bene a Roma.

Fa sorridere però che sia stata proprio quest’accusa a far perdere a Marino l’appoggio del suo partito, il Partito Democratico di Renzi. E naturalmente lo scivolone del sindaco di Roma ha fornito il pretesto per le destre e le opposizioni di andare all’attacco del Campidoglio a starnazzare di onestà e di dimissioni immediate. E fanno sorridere anche certe contiguità di vedute:

Questi sono i cittadini perbene che hanno manifestato per chiedere le dimissioni di Marino !
Posted by Contro la disinformazione on Thursday, 8 October 2015

Gli onesti del Partito Democratico

Impossibile non notare (e su Internet alcuni se ne sono già accorti) come sia il PD che SEL e le destre non siano i soggetti più titolati per attaccare Marino sulla questione del peculato. Iniziamo da Matteo Renzi, che del PD è il Segretario, che è stato accusato di peculato da Alessandro Maiorano (a sua volta Renzi ha denunciato Maiorano per diffamazione), dipendente del Comune di Firenze, per alcune spese non giustificate (per un importo di venti milioni di euro) quando era Presidente della Provincia di Firenze. Si tratta di accuse delle quali non è stata provata la fondatezza, e per le quali (proprio come per Marino) non sono nemmeno partite le indagini della Procura. Nel frattempo però su Internet hanno iniziato a circolare confronti gentisti come questo:

Se il PD fosse coerente (si vabbè…) chi tra i due dovrebbe dimettersi per primo?
Posted by Fabio Martina on Thursday, 8 October 2015

Che dire invece di quei consiglieri regionali, deputati e esponenti del Partito Democratico finiti nei guai in seguito all’inchiesta su Mafia Capitale? E quelle sulle infiltrazioni mafiose nel Partito Democratico romano non sono solo voci, non a caso il PD romano è stato commissariato ed è stato inviato il commissario Matteo Orfini a cercare di fare pulizia in casa. E che dire invece di Francesca Barracciu? Avrebbe dovuto essere la Presidente PD della Regione Sardegna ma è successo che la Procura l’abbia accusata  di peculato aggravato contestandole spese per 78mila euro effettuate quando sedeva nei banchi dell’Assemblea regionale sarda. È stata rimossa dagli incarichi nel Partito? Naturalmente no, è stata promossa al ruolo di Sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo. Di recente si è distinta per aver definito lo sciopero dei dipendenti del Colosseo “un reato”, aggiungendo poi “in senso lato”. Concludiamo la rassegna della maggioranza con quei geniacci di SEL che forse si sono dimenticati che quando Vendola venne indagato per abuso d’ufficio, peculato e falso (e ricordiamo che Marino non è nemmeno indagato) nessuno ne pretese le dimissioni.

massimo carminati mafia capitale
Massimo Carminati e la banda di Mafia Capitale (Corriere della Sera, 9 dicembre 2014)

Gli onesti di Destra

Serve dire qualcosa delle destre romane che ieri sventolavano le loro bandiere sotto al Campidoglio? Serve davvero ricordare lo scandalo assunzioni della parentopoli di Alemanno all’ATAC, l’azienda che Marino stava cercando di risanare? O il fatto che Alemanno sia indagato per Mafia Capitale assieme ad altri consiglieri della sua ex-maggioranza? Persone come Mirko Coratti, Luca, Gramazio, Giordano Tredicine, Daniele Ozzimo e Massimo Caprari erano esponenti importanti del centro-destra romano che ha sostenuto Alemanno. È incredibile che la destra romana, invece che essere nelle fogne, si sia messa a sbraitare alla luce del sole per il presunto peculato di Ignazio Marino dicendo che ora è il momento degli onesti.
paolo ferrara

Fate largo all’onestà

Non ci resta quindi che affidarci agli unici onesti? Ai rendicontatori e scontrinatori per eccellenza del Movimento 5 Stelle? Potrebbe essere un’idea, ma non dimentichiamoci di quell’episodio di qualche tempo fa, l’attacco a Libera per la gestione di una spiaggia sul litorale di Ostia (tra le cose fatte da Marino c’è anche la rivoluzione degli stabilimenti). Attacco dovuto, a quanto pare, agli interessi particolari di alcuni esponenti del M5S romano. Come ha fatto notare l’assessore alla legalità del comune di Roma Alfonso Sabella nella sua lettera ai grillini:

«Quanto all’interesse personale del Sig. Ferrara ho preso solo atto di queste evenienze:
a) Ferrara è amico del Sig. Bocchini tanto che ne ha celebrato le nozze come consigliere di Municipio. E lo diceva lui stesso sulla sua pagina FB l’altro ieri, 25 settembre, “Sposare un conoscente, amico e compagno di scuola che abbia avuto piccoli precedenti….” Anche se oggi, 27 settembre, sul Tempo afferma “Lo conosco ma non è un mio amico”. Ma hanno litigato giusto ieri mattina?;
b) Bocchini era giusto giusto il precedente gestore della spiaggia Ammanusa che è stata poi assegnata a UISP e Libera perché si è accertato che Bocchini aveva precedenti penali;
c) Quando io ho fatto controllare tutti i titolari di concessioni e spiagge sul litorale, tra cui anche Uisp e Libera l’attento Ferrara, l’1 agosto scorso, ha dichiarato che avrebbe presentato “un’interrogazione su questi gravi fatti che se confermati devono portare immediatamente al ritiro delle convenzionì ma non già di tutte quelle (la quasi totalità) in cui erano state rilevate violazioni amministrative;
d) Nell’articolo del Tempo che illustra il vostro dossier guarda caso si tratta anche del ruolo oscuro che, secondo voi, avrebbe avuto a Ostia perfino l’avvocato Rodolfo Murra che è proprio colui che, nei due mesi in cui ha diretto il Municipio di Ostia, ha scoperto i precedenti penali di Bocchini e gli ha tolto la gestione della spiaggia ed è pure l’avvocato che ha vinto i ricorsi prima al Tar e poi al Consiglio di Stato;
e) Come sapete benissimo la spiaggia SPQR a Ostia dà fastidio ai balneari perché introduce un nuovo e libero modo di accesso al mare e sempre Ferrara è colui che ha organizzato un incontro occulto tra almeno una deputata del vostro Movimento e i predetti imprenditori “onesti”…e che sono proprio i maggiori interessati a far fallire il modello di balneazione proposto da UISP e Libera.

E allora a questo punto meglio votare Flavia Vento

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