Joseph Stiglitz consiglia di cambiare l'euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-05-13

In un’intervista rilasciata oggi a Massimo Vanni di Repubblica, Joseph Stiglitz consiglia all’Europa di “cambiare l’euro” invece che di uscirne. Professor Stiglitz, il ministro tedesco delle Finanze Schäuble ritiene la scelta dell’euro «irreversibile». E lei? «È vero che è irreversibile adesso, ma le regole dell’euro possono essere cambiate. Mentre Schäuble pensa di poter obbedire alle …

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In un’intervista rilasciata oggi a Massimo Vanni di Repubblica, Joseph Stiglitz consiglia all’Europa di “cambiare l’euro” invece che di uscirne.

Professor Stiglitz, il ministro tedesco delle Finanze Schäuble ritiene la scelta dell’euro «irreversibile». E lei?
«È vero che è irreversibile adesso, ma le regole dell’euro possono essere cambiate. Mentre Schäuble pensa di poter obbedire alle regole senza cambiarle. Regole come il rapporto deficit/Pil del 3% non hanno fondamento economico. Hanno portato bassa crescita e divergenza crescente tra i paesi dell’area euro».
Una causa d’instabilità?
«Anche l’Unione monetaria europea può finire, niente è per sempre. Fa parte del lavoro del ministro delle Finanze dire che queste regole non cambieranno mai, altrimenti potrebbe crearsi il panico nei mercati. Ma i Paesi possono anche lasciare euro, lo stesso Schäuble aveva detto che la Grecia poteva uscire. L’Ue deve cambiare, non è vero che le istituzioni non possono farlo».

joseph stiglitz

Lei consiglierebbe all’Italia di uscire?
«Dopo la vittoria di Macron è un buon momento. Ho fiducia che con il suo avvento Italia e Francia possano persuadere la
Germania a cambiare le regole dell’euro. E con delle regole giuste euro può funzionare. Non è un problema di politica economica, ma un problema politico. Ovvero, la riluttanza dei paesi del nord e della Germania a voler riformare il sistema».
Il fondo salva-Stati Esm dovrebbe diventare un Fondo monetario europeo?
«Quello di cui l’Unione monetaria europea ha bisogno è una unione bancaria, con una supervisione comune ed una assicurazione comune sui depositi per evitare crisi finanziare».

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