Lo Ius Soli è morto e sepolto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-23

Al Senato manca il numero legale durante la discussione delle pregiudiziali di costituzionalità: fine del percorso per la legge, come volevano la destra e i 5 Stelle

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La legge sullo ius soli viene definitivamente affossata dal Senato. Oggi è mancato il numero legale per la discussione delle pregiudiziali al DDL cittadinanza: erano assenti ventinove senatori del Partito Democratico, l’intero battaglione del MoVimento 5 Stelle e tutti i centristi. Il presidente Pietro Grasso, verificato che, visto il grande numero di assenti, difficilmente si sarebbe raggiunto il numero legale, ha fissato la prossima seduta per martedì 9 gennaio alle 17, con all’ordine del giorno “comunicazioni del presidente”.

Lo Ius Soli è morto e sepolto

La legge impropriamente chiamata dello Ius Soli – che in realtà ha un meccanismo completamente diverso rispetto allo ius soli propriamente detto – arriva quindi a uno stop definitivo in questa legislatura. Il presidente Pietro Grasso, verificata la difficile colmabilità del divario tra presenti e assenti, ha fissato la prossima seduta per martedì 9 gennaio alle 17, con all’ordine del giorno “comunicazioni del presidente”. A esultare è il leghista Roberto Calderoli, che aveva chiesto la verifica sui numeri: “Colpito e affondato. Morto e sepolto. Per me e’ una grande vittoria, perché sono stato io in questi due anni e mezzo, con le mie decine di migliaia di emendamenti, a bloccare in commissione e poi in Aula questa assurda e inutile proposta di legge che serviva solo a regalare un milione di nuovi voti al Pd. E ora tutti quelli che a sinistra fingevano di digiunare per lo ius soli, saltando il pranzo ma non la cena, possono anche tornare a mangiare, anche se temo che il panettone stavolta gli andrà di traverso…”.

ius soli all'italiana
Lo ius soli nei paesi europei (Corriere della Sera, 16 giugno 2017)

Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia, è furioso: “Le Camere stanno per sciogliersi come anche l’ipotesi di approvazione di questa legge come neve al sole. Non lo sapeva nessuno? Chiediamo scusa agli 800mila compagni di classe dei nostri figli, adulti di domani, che vedranno negati ancora una volta i loro diritti. Provo vergogna nel vedere come una riforma moderata nei contenuti e così necessaria nella sostanza non trovi spazio al pari di tante altre”. “Ciò che fa più male – prosegue il portavoce di Unicef Italia – non è solo la mancata tenuta dell’intesa o la feroce e assurda opposizione di alcune forze politiche di questi mesi bensì le ostinate dichiarazioni di alcuni esponenti politici di primo piano che fino a questa mattina in pubblico e in privato, sui media o nei convegni, insistono nel dire che la legge verrà approvata, mentendo sapendo di mentire. E’ un atteggiamento davvero inaccettabile quando si tratta di bambini e ragazzi. L’Italia ha violato l’art.2 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in materia di non discriminazione, è un dato di fatto malgrado le continue raccomandazioni dei Comitati Onu”.

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