In un solo giorno, Matteo Renzi ha visitato 4 città utilizzando un jet privato

Categorie: Politica

Da Roma a Roma, passando per la Calabria, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia (prima del ritorno a Firenze in direzione capitale)

Il tema dell’inquinamento ambientale (e delle emissioni di Co2) legato all’utilizzo del jet privati è entrato, da qualche settimana, a gamba tesa nella campagna elettorale. I primi a parlare – a livello politico – di questo argomento sono stati Sinistra Italiana e Verdi, proponendo l’abolizione dell’utilizzo di questi mezzi fortemente impattanti. Ma c’è chi ha sensibilità diverse di fronte a questa problematica, come Matteo Renzi che – anche negli ultimi giorni – ha proseguito nei suoi viaggi in lungo e in largo utilizzando questo mezzo di trasporto.



Renzi e il jet privato, quattro viaggi in un solo giorno

Nella sola giornata di sabato 17 settembre, infatti, il Dassault Falcon della Leader srl – lo stesso mezzo utilizzato dal leader di Italia Viva per un suo viaggio (l’11 settembre) da Napoli a Lugano – ha seguito di pari passo i suoi spostamenti per il tour elettorale. Partenza da Roma Ciampino per arrivare a Lamezia Terme. Poi dalla Calabria verso Bari e, conseguentemente, dalla Puglia a Cagliari. Infine, da un’isola all’altra: dalla Sardegna fino a Palermo. Infine il ritorno a casa, a Firenze, prima di prendere l’autostrada (questa volta) per la capitale. Il tutto in sole 24 ore scandendo le tappe elettorali di Matteo Renzi.

Le polemiche sull’uso smodato di questi jet privati (per il loro impatto ambientale) proseguono da giorni. E a rivelare l’ultimo utilizzo di questo mezzo da parte del senatore di Italia Viva è stato il quotidiano Domani. Lo stesso giornale diretto da Stefano Feltri ha provato a ottenere una dichiarazione in merito da Matteo Renzi che, però, non ha voluto rispondere e ha minacciato querele. Ma il tema è stato toccato dallo stesso ex Presidente del Consiglio durante la sua visita (avvenuta ieri, lunedì 19 settembre) nello stabilimento della Piaggio a Pontedera.

“La filosofia della lotta di classe prende molti rivoli. Ci accusano perché alcune forze politiche per spostarsi usano jet privati. L’intera aviazione di tutto il mondo contribuisce all’aumento di Co2 per l’1.9%. I voli privati valgono una percentuale addirittura inferiore allo 0.1 delle emissioni. Per difendere l’ ambiente non servono slogan ma energia a basso impatto. Quando sono stati tassati maggiormente i super yatch il conto non lo hanno pagato i ricchi, che sono andati a farli costruire altrove, ma gli operai di Viareggio messi in cassa integrazione. Se aboliamo i jet privati i super ricchi andranno in Grecia e Spagna. Quella della sinistra radicale è una gara a chi protesta di più contro chi produce ricchezza. Noi invece diciamo che servono gli aumenti salariali con la detassazione e magari iniziamo a discutere della partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali, della cogestione a cui molti sindacati si oppongono”.

E da qui prosegue anche una polemica tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Ospite di Lucia Annunziata, il Presidente M5S ha detto che il jet privato utilizzato dal leader di Italia Viva in campagna elettorale “emette 4 milioni e 800 mila tonnellate di CO2 per una tratta soltanto”. I fact-checker di Pagella Politica hanno analizzato questo dato, ritenendolo esagerato:

“In realtà, un jet privato emette in media 2 tonnellate di CO2 in un’ora di volo, dunque 4,8 tonnellate in una tratta della durata di due ore abbondanti”.

Numeri decisamente più bassi, ma resta caldo il tema dell’utilizzo dei jet privati in un periodo in cui l’emergenza climatica continua a mostrare tutta la sua ferocia (provocata dalla mano dell’uomo) in continuazione.

(foto IPP/imagostock/balasco)