L’imprenditrice Tiziana Fausti contro i giovani: “Mantenuti a casa dallo stato e senza voglia di lavorare”

Categorie: Fatti

In un'intervista al Corriere, l'imprenditrice bergamasca ha rilanciato la polemica sui giovani svogliati e senza attitudine al lavoro.

Il tema di fondo è sempre lo stesso: giovani incapaci e senza voglia di lavorare che osano (pure) domandare se avranno le ferie. Questa volta ad attaccare la categoria è Tiziana Fausti, imprenditrice bergamasca e titolare di boutique di lusso in Italia e all’estero nonché dello store 10 C.so Como di Milano. In una lunga intervista al Corriere di Bergamo, Fausti ha parlato dei suoi ultimi successi lavorativi e, naturalmente, ha sentito il bisogno di dare la sua personalissima visione sulla gioventù di oggi, svogliata e vestita pure male.



“Vedo gente che pensa solo chiedere e basta… – ha dichiarato al Corriere – Per forza non si trova personale nei ristoranti, lo Stato li mantiene a casa con la Naspi e il Reddito di cittadinanza. Così fai lavoretti, fai il dog sitter e lo stipendio te lo porti a casa lo stesso. Sperando che arrivi la fine del mondo e senza mai pensare al futuro. Quello che chiedo è che ci sia almeno l’attitudine a fare qualcosa. Non pretendo che tutti siano delle aquile reali – aggiunge Fausti – anche se ogni tanto qualche aquila arriva. Leopardi aveva scritto l’Infinito a 19 anni, ma questi non sanno né scrivere né parlare”.

L’imprenditrice Tiziana Fausti contro i giovani: “Mantenuti a casa dallo stato e senza voglia di lavorare”

E ancora: “Si presentano candidati che non hanno lo standing per lavorare in un determinato ambiente. Questo significa che o la famiglia o la formazione o la scuola non sono stati sufficienti. Ben venga, dunque, un po’ di disciplina che porti al rispetto. Altrimenti si crescono persone che non hanno nerbo e che, quando vengono a chiedere un posto di lavoro, pensano solo al sabato e la domenica liberi e a come vengono pagati gli straordinari. Io dico: comincia a darti da fare, a diventare indispensabile per la realtà in cui lavori”.



Poi, l’imprenditrice passa a colpire lo stile dei giovani: “Se sei una persona disordinata non sarai mai organizzato mentalmente, a meno che tu non sia un genio come ne nascono pochi al mondo. Penso alla scuola anglosassone, alla sua formazione. Se ripenso a come andavo a scuola io dalle suore Sacramentine con un grembiule nero e un colletto bianco che guai se non era inamidato… altro che mettere le bermuda per andare a scuola”.

Un discorso che, nel complesso, richiama in parte quelle di Elisabetta Franchi, che poco tempo fa aveva ammesso candidamente di preferire, tra le sue impiegate, donne over 40 perché così non c’è il rischio di una gravidanza e “possono lavorare di più”.