«Gli immigrati che mangiano i cani a Lampedusa? La signora Rosy si è inventata tutto»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-18

Totò Martello, il sindaco: “La signora vuole risarcimenti, vuole ripagate le galline che le hanno rubato, i cani che le hanno mangiato, vuole soldi. Era lei a non essere in regola… Il sopralluogo ha accertato che sul suo terreno le costruzioni erano abusive. Ho firmato un’ordinanza di demolizione”

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Abbiamo raccontato qualche giorno fa che Salvatore Dama su Libero ha pubblicato il reportage più smentito dell’estate sugli immigrati che mangiano i cani a Lampedusa: già nel primo pezzo si smentiva alla riga successiva quello che si affermava alla riga precedente, come sanno fare soltanto i veri eredi di Montanelli, mentre nel secondo si sosteneva che i presunti mangiatori di cani avessero lasciato stare i maiali perché carne impura, mentre per il Corano “carne impura” è anche quella dei cani. Già questo dovrebbe bastare per circoscrivere l’attendibilità di quanto scritto sul quotidiano più “allegrotto” d’Italia. Oggi però Totò Martello, sindaco di Lampedusa, fa un passo avanti e dice che la storia dei migranti che mangiano i cani è proprio una bufala:

Nel sopralluogo del veterinario e dei vigili urbani sono stati trovati due cani con il microchip e un residuo di ossa mandibolari canine risalenti a sei-sette anni fa. La signora non è stata in grado di esibire la documentazione del cane e non è stato possibile identificarlo. Aveva un codice di allevamento per suini, e infatti sono state trovate anche tre scrofe.

Si è inventata tutto?
Risulta tutto non veritiero. La signora vuole risarcimenti, vuole ripagate le galline che le hanno rubato, i cani che le hanno mangiato, vuole soldi. Era lei a non essere in regola…

Cioè?
Il sopralluogo ha accertato che sul suo terreno le costruzioni erano abusive. Ho firmato un’ordinanza di demolizione.

libero lampedusa immigrati quattro cani

E gli inviati di Libero ci sono cascati…
Macché. Sono venuti a Lampedusa per prendere spunto da alcuni problemi, denigrare l’isola e fare lotta politica.

Come fa a dirlo?
Avevano un solo obbiettivo: testimoniare che Lampedusa è un bordello, che c’è promiscuità tra cittadini e migranti, e non c’è lo Stato. Ai lampedusani chiedevano: vuoi che ci sono gli sbarchi?  Ovviamente no. Vuoi chiuso l’hotpot? Ovviamente sì. Lo sai che i tunisini sono tutti delinquenti? Fanno domande a trappola, poi tagliano i pezzi che non interessano e pubblicano quello che vogliono. Sono venuti per speculare sulla buona fede delle persone.

A lei cosa risulta?
Sono venuti a intervistare anche me e volevano cambiare le mie risposte tutte registrate, caricandomi di cose non dette.

E lei? 
Li ho denunciati ai carabinieri e all’Ordine dei Giornalisti.

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