Il presunto killer di Rosa Alfieri è stato arrestato

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L'uomo è il vicino di casa. Aveva fatto perdere le sue tracce dopo la morte della giovane

Aveva fatto perdere le sue tracce subito dopo la morte di Rosa Alfieri. Una fuga durata meno di 24 ore: nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 3 febbraio, Elpidio D’Ambra è stato arresto dalle forze dell’ordine. È lui l’unico indiziato per l’omicidio della giovane di Grumo Nevano – nel napoletano -, morta strangolata all’interno di quell’abitazione affittata dal padre proprio all’uomo che ora è accusato di aver ucciso la figlia.



Rosa Alfieri, arrestato il presunto killer della giovane uccisa a Grumo Nevano

La svolta nelle indagini è arrivata nel tardo pomeriggio di mercoledì. Gli inquirenti si erano messe sulle tracce dell’uomo immediatamente, ma lui si era dato alla fuga. Le sue fotografie erano state pubblicate sui social e alcuni sanitari dell’Ospedale San Paolo di Napoli – nella zona di Fuorigrotta – lo hanno riconosciuto e hanno avvisato immediatamente il commissariato locale. Il 31enne, infatti, si era presentato nel nosocomio per effettuare alcuni controlli medici. Subito dopo la segnalazione, la polizia è giunta sul posto, lo ha fermato e lo ha condotto in Questura dove è stato interrogato.

Ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio. Nel frattempo la cugina di Rosa Alfieri non ha dubbi su quanto accaduto due giorni fa in quell’abitazione di Grumo Nevano: “Io so che è stato un tentato stupro, almeno per quello che so ora, poi dopo l’autopsia saranno accertate le informazioni. So che sono stati trovati dei graffi sul viso e sul collo di mia cugina che sarà stata lei stessa a farsi tentandosi di difendersi. Io so che è stata strangolata con un foulard o una sciarpa e lei avrà provato a toglierla”. Poi c’è anche il giallo del telefono: la cugina ha detto di aver più volte provato a chiamare la giovane, ma le chiamate venivano “buttate giù”. Ma durante quei tentativi di mettersi in contatto con lei, la 23enne era già morta.