Virginia Raggi vi spiega come il M5S ha fatto approvare le assunzioni delle maestre, votando contro

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-07-28

Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito politico che riesce a far approvare un DDL governativo (ovvero presentato dal Governo) stando all’opposizione e votando contro in Aula. Parola della sindaca di Roma. Che oggi ha ringraziato i parlamentari grillini (che non aveva nemmeno nominato nell’intervento precedente)

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La sindaca di Roma Virginia Raggi a margine dell’inaugurazione di una mostra alle Scuderie del Quirinale torna sulla questione delle assunzioni delle mille maestre precarie degli asili nido romani. La sindaca Cinque Stelle ribadisce che con il provvedimento ha ottenuto un grandissimo risultato ma soprattutto respinge al mittente le accuse ricevute fino ad ora.

Sugli asili abbiamo ottenuto un grandissimo risultato e lo rivendico con forza. Respingo al mittente tutte le accuse fatte fino ad ora perché è chiaro che il Pd se ne è lavato le mani per oltre 20 anni. Da quando eravamo all’opposizione ci siamo battuti perché la piaga delle precarie storiche che per anni sono state sfruttate e poi abbandonate dall’amministrazione, potesse trovare una fine degna e dignitosa.

Virginia Raggi e le 1121 assunzioni di maestre

Non si capisce, e Raggi non chiarisce, come è possibile che l’attività dell’opposizione in un consiglio comunale possa in qualche modo avere a che fare con vicende legate a provvedimenti legislativi emanati dal governo. La Ministro Marianna Madia aveva infatti spiegato che l’assunzione delle precarie capitoline è stata resa possibile grazie ad un articolo ddl Enti Locali (113/2016) entrato in vigore il 25 giugno e approvato alla camera il 21 luglio (il testo deve ancora essere votato in Senato). Il DDL è passato alla Camera nonostante il voto contrario del Movimento Cinque Stelle, c’è da rilevare che però il Governo aveva posto la questione di fiducia, c’è però da dire che in Commissione non risultano proposte emendative all’articolo 17 del DDL (ovvero quello riguardante le maestre precarie) a firma del Movimento. Gli interventi del Movimento sul testo si limitano ad alcuni appelli fatti in Aula, utili al fine di far un bel video per far vedere che si sta facendo qualcosa ma è in Commissione che succedono davvero le cose. Eppure la sindaca Raggi ha detto che è stato grazie al lavoro dei parlamentari Cinque Stelle che è stato inserito l’articolo 17 all’interno del decreto: «con la nostra parlamentare Silvia Chimienti e con gli altri parlamentari abbiamo fatto molta pressione finché il ministro Madia ha inserito l’articolo 17 all’interno del decreto sugli enti locali». Lodevole iniziativa ma se è stato il Governo a presentare il testo, e la maggioranza (come di solito succede) ad approvarlo è difficile sostenere che il merito sia dell’opposizione.
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Va inoltre fatto notare quello che ha annunciato la sindaca Raggi il 26 luglio, ovvero che è stato grazie al lavoro del gruppo consiliare del Movimento che è stato finalmente possibile assumere le maestre

Da quando siamo entrati in Campidoglio ci siamo attivati immediatamente per provvedere alla stabilizzazione delle educatrici dei nidi e delle insegnanti delle scuole dell’infanzia. Argomento a noi ben noto e per cui ci siamo battuti sin dalla scorsa consiliatura.
D’altronde anche in campagna elettorale avevamo detto che ci saremmo impegnati al massimo per fare pressione al governo e alla Madia affinché si trovasse in tempi brevi una soluzione per tutte quelle lavoratrici che da anni versano in una situazione di estrema difficoltà.

È davvero strano che nel post del 26 luglio la Raggi si sia “dimenticata” di ringraziare i parlamentari, intestandosi di fatto anche i meriti rivendicati dalla Chimienti su Facebook che ieri scriveva:

La nostra attenzione sul tema è stata costante, a differenza del PD che si è occupato delle maestre, precarie da decenni, solo pochi giorni prima delle elezioni, con le promesse a firma Giachetti e con la risoluzione inutile in commissione Cultura a firma Coscia, che non è mai stata approvata.
Le solite mosse a fini elettorali, a fronte di situazioni incancrenite da decenni.
Il nostro voto contrario in Aula sul decreto enti locali (in cui era contenuto anche l’art. 17 riguardante il piano assunzionale) non è strumentalizzabile.
Non potevamo votare a favore un decreto che mette ulteriormente a rischio i servizi essenziali per i cittadini.

Ed è ancora più strano perché la stessa Chimienti il 26 luglio si era “dimenticata” di avere i meriti riconosciutigli oggi dalla sindaca di Roma. La deputata aveva infatti postato acriticamente lo status della Raggi.
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Per i miracoli ci stiamo attrezzando

Insomma secondo la prima narrazione della Raggi era stata proprio lei, grazie al suo lavoro di opposizione in consiglio comunale (che di norma non vota in Parlamento) a far approvare la legge. Oggi invece il merito è dei parlamentari che hanno lavorato con la Raggi. Il miracolo del Cinque Stelle è compiuto: l’opposizione riesce a far approvare un DDL (un testo presentato dal Governo e non di iniziativa parlamentare) votando contro. A questo punto verrebbe quasi da dire che il Movimento Cinque Stelle è in grado di fare benissimo anche senza andare al Governo, indi per cui non ha senso vincere le elezioni, avere una maggioranza e governare.
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Ma il vero capolavoro è il post del deputato Manlio Di Stefano (anche lui in Aula ha votato contro, ovviamente) che su Facebook scrive che sì, è vero che il Governo ha presentato il DDL e che la maggioranza lo ha approvato, ma il testo non obbliga gli enti locali ad assumere le maestre precarie, ma ne consente la possibilità. E quindi è stata brava la Raggi che ha colto al volto questa possibilità. Immaginiamo che se fosse stata obbligata (LOL) si sarebbe opposta. Per completezza ecco cosa prevede l’art 17, che ricordiamo è stato voluto dal M5S che dall’opposizione ha convinto la Ministro Madia a inserirlo nel testo. Testo che il Movimento non ha votato per far sì che fosse approvato. La prossima uscita sarà probabilmente l’accusa alla Madia di aver copiato un’idea del M5S.

228-bis. Per garantire la continuita’ e assicurare la qualita’ del servizio educativo nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido degli enti locali, in analogia con quanto disposto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, per il sistema nazionale di istruzione e formazione, i comuni possono procedere, negli anni 2016, 2017 e 2018, ad un piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante ed educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa, nei limiti delle disponibilita’ di organico e della spesa di personale sostenuta per assicurare i relativi servizi nell’anno educativo e scolastico 2015-2016, fermo restando il rispetto degli obiettivi del saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate e le spese finali, e le norme di contenimento della spesa di personale.
228-ter. Al fine di ridurre il ricorso ai contratti a termine nell’ambito delle scuole dell’infanzia e degli asili nido e valorizzare la professionalita’ acquisita dal personale educativo e scolastico impiegato nello svolgimento dei predetti servizi con rapporto di lavoro a tempo determinato, i comuni possono, nel triennio 2016-2018, assumere personale inserito in proprie graduatorie adottate in applicazione dell’articolo 4, comma 6, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, e in applicazione dell’articolo 1, comma 558, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e all’articolo 3, comma 90, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonche’ personale inserito in altre proprie graduatorie definite a seguito di prove selettive per titoli ed esami. Fermo restando il rispetto degli obiettivi dei saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate e le spese finali, e le norme di contenimento della spesa di personale, qualora le stesse amministrazioni possano sostenere a regime la spesa di personale di cui all’articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni, riferita a contratti di lavoro subordinato a tempo determinato sottoscritti con il personale destinatario delle assunzioni di cui al primo periodo del presente comma, le corrispondenti risorse, in misura non superiore all’ammontare medio relativo al triennio anteriore al 2016, possono essere utilizzate per assunzioni a tempo indeterminato volte al superamento dei medesimi contratti a termine, con contestuale e definitiva riduzione di tale valore di spesa dal tetto di cui al predetto articolo 9, comma 28. Per le finalita’ del comma 228-bis e del presente comma, i comuni possono, altresi’, avviare nuove procedure selettive per titoli ed esami, per assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, riservate al personale insegnante ed educativo, che abbia maturato, alla data di entrata in vigore del presente decreto, tre anni di servizio, anche non continuativi, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze dell’amministrazione che indice le procedure di reclutamento, nel limite massimo del cinquanta per cento delle facolta’ di assunzione definite nel piano triennale del comma 228-bis, al netto di quelle utilizzate per lo scorrimento delle graduatorie di cui al primo periodo in riduzione della spesa di cui all’articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010. Le graduatorie compilate in esito alle procedure selettive di cui al precedente periodo sono composte da un numero di’ soggetti pari, al massimo, al numero dei posti per i quali queste sono bandite, maggiorato del 10 per cento. Nelle more del  completamento delle procedure di cui al presente comma, continuano ad applicarsi le disposizioni previste dall’articolo 29, comma 2, lettera e), del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e comunque non oltre il 31 dicembre 2018.

Chissà quanti altri provvedimenti del Governo sono in realtà frutto del lavoro del Movimento Cinque Stelle. Seguendo la logica pentastellata un’idea sarebbe guardare tutti quelli cui il Movimenti ha votato contro.

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