Siamo uno strano Paese, sogniamo di essere nel futuro, crediamo di essere all’avanguardia ma ci scopriamo terrorizzati dai pericoli – spesso immaginari – delle nuove tecnologie. Gli OGM sono l’esempio perfetto, la paura degli organismi geneticamente modificati è stata cavalcata da tutte le parti politiche. Altra questione particolarmente sentita è quella riguardante l’inquinamento elettromagnetico, tutti vogliono lo smarphone con il 4G (con quello che costa) ma ben pochi accettano la costruzione di antenne. Infine c’è il Wi-Fi e le reti wireless che presenta due problemi: causa il cancro e attira nei pressi degli hotspot gli immigrati “perdigiorno” appena sbarcati dai barconi armati con i loro smartphone.
Fanno male? Causano il cancro? Anni fa Grillo aveva pubblicato la bufala dell’uovo cotto dalle onde elettromagnetiche, e qualcosa deve essere rimasto nel Movimento di quegli insegnamenti. La risposta è che non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per dimostrare che ci sia una correlazione di causa-effetto tra emissioni di onde elettromagnetiche nella frequenza usata dai cellulari e dalle reti Wi-Fi e una maggiore incidenza dei tumori al cervello. L’esposizione ai livelli di emissione di cellulari e reti wireless non sembra aver contribuito ad aumentare il numero di casi di tumore. Eppure c’è chi ritiene che siano pericolose e lo scrive in un programma elettorale. Lo ha fatto il Movimento 5 Stelle di Torino nel suo programma di governo per la città per il quinquennio 2016-2021.
A pagina 23 del programma si legge che l’Amministrazione comunale guidata da Chiara Appendino ha intenzione di chiedere la riduzione del “tempo e/o la quantità delle emissioni in modo che sia garantita la connettività per lo stretto necessario“. Inoltre “ove sarà possibile” verrà chiesto “di ridurre il numero di singoli impianti o emittenti, riducendole al numero strettamente necessario a garantire la copertura e/o la connettività dei dispositivi mobili“. Di fatto però meno impianti o emittenti significa che quelli in funzione dovranno aumentare la potenza di emissione per poter garantire la stessa copertura sul territorio o negli edifici pubblici.
La cosa interessante è che altrove nel programma l’aumento della copertura Wi-Fi (#ovviamentegratis) è uno degli aspetti che la nuova Amministrazione comunale torinese ritiene fondamentali per potenziare e migliorare l’offerta turistica della città. In fondo il M5S è pur sempre il partito della Rete e della connettività gratuita per tutti, sul programma elettorale delle politiche 2013 ci sono l’introduzione dei ripetitori Wimax per l’accesso mobile e diffuso alla Rete e l’abolizione della legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi.
E del resto la creazione di un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia – ovvero non di hotspot accesi “per lo stretto necessario e per garantire il minimo della connettività” – è uno degli altri punti dell’azione di governo a medio termine. Addirittura il piano d’azione prevede la costruzione di un sistema Wi-Fi a banda larga su tutta la città “attraverso l’installazione di routers e antenne wifi dedicate all’utilizzo da parte di cittadini e imprese”. Come farà la sindaca Chiara Appendino a conciliare le istanze di modernizzazione e sviluppo tecnologico delle quali il suo partito si fa promotore con una visione vagamente oscurantista della tecnologia che consente quella connettività cui aspira? Probabilmente i diversi tavoli di lavoro che hanno lavorato alla stesura del programma non si sono sufficientemente confrontati. Ma non dobbiamo preoccuparci troppo, abbiamo imparato che i programmi sono il libro dei sogni, metterli in atto è ben altra cosa.
Quindi dal momento che la lotta all’inquinamento elettromagnetico non compare nel programma elettorale della Appendino (c’è invece il potenziamento della rete WiFi) sarà molto più interessante giudicare i fatti invece che le intenzioni. Detto questo il programma di governo della sindaca di Torino, a parte la questione WiFi e la “promozione dell’alimentazione vegetarian/vegana come atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente” non sembra poi così diverso dai programmi di governo di altre amministrazioni comunali. Ma appunto, sono programmi, e anche l’opposizione che oggi tenacemente si attacca alle reti wireless e al vegetarianesimo comunale per dire che la Appendino a Torino causerà l’Apocalisse forse dovrebbe aspettare a vederla all’opera.