«Il miracolo del Jobs Act? 13 nuovi posti di lavoro»

Il Fatto sbatte i conti sulla decontribuzione in prima pagina

Il Fatto Quotidiano sbatte i conti sulla decontribuzione in prima pagina per i dati INPS sui contratti a gennaio e febbraio 2015 (e li chiama Jobs Act nonostante questo sia entrato in vigore soltanto il 9 marzo, e quindi con quei numeri non c’entra niente), di cui abbiamo parlato ieri.

Il numero si basa sulla tabella dell’INPS di cui abbiamo parlato ieri, che riepiloga i rapporti di lavoro attivati nei mesi di gennaio e febbraio 2015. In essa si vede che il totale complessivo di maggiori posti di lavoro nel 2015 rispetto a 2014 è soltanto di +13, anche se il conto totale è frutto dell’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato rispetto al calo di quelle a termine e dell’apprendistato, grazie alla maggior convenienza arrivata con la decontribuzione per l’indeterminato attivata nella Legge di Stabilità 2015.

 
Il risultato finale è una variazione nulla dell’occupazione. La tabella pubblicata dall’INPS nel suo sito ci permette di osservare il dettaglio dei numeri e la variazione assoluta del totale complessivo: appena 13 contratti in più per una variazione complessiva nulla, frutto però dell’indubbiamente positivo aumento consistente delle nuove assunzioni a tempo indeterminato (+20,7%) e delle conversioni di contratto di apprendista (+7,4%); sono diminuite sia le trasformazioni di rapporti a termine (-11,3%) sia le assunzioni a termine (-7%), sia i nuovi contratti di apprendistato (-11,3%). L’Inps segnala che sono stati rilevati tutti i rapporti di lavoro attivati nel periodo, “anche quelli in capo a uno stesso lavoratore, con riguardo a tutte le tipologie di lavoro subordinato, incluso il lavoro somministrato e il lavoro intermittente”.



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