Il M5S e il microcredito che non funziona più

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-09-03

I grillini e la restituzione dei soldi ai cittadini: «Diciamoci la verità ragazzi, il microcredito non ha funzionato, bisogna trovare il modo di usarli, i soldi, e usarli in maniera politicamente più proficua»

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Jacopo Iacoboni sulla Stampa di oggi parla di un dibattito interno al MoVimento 5 Stelle che riguarda il microcredito, ovvero il fondo del ministero delle Attività produttive che viene alimentato anche con i soldi restituiti dai parlamentari grillini. Secondo il quotidiano nel M5S è in atto una riflessione che potrebbe cambiare al cambio di destinazione dei soldi oggi restituiti.

Nelle chiacchierate dentro il direttorio del Movimento cinque stelle si può sentire qualcuno dei cinque esporre ormai senza pudori ragionamenti come questo: «Diciamoci la verità ragazzi, il microcredito non ha funzionato, bisogna trovare il modo di usarli, i soldi, e usarli in maniera politicamente più proficua». Traduzione: i giovani stanno per riuscire a mettere in soffitta quella che per il Movimento è la regola delle regole, la regola più cara a Casaleggio, la regola francescana: i soldi pubblici in eccesso si restituiscono (a un fondo per le piccole e medie imprese). Se rinuncia a questo caposaldo il Movimento non è più la stessa cosa. È quello che sta avvenendo. Non senza resistenza, naturalmente, ma stanno cambiando alcune regole cruciali, nel M5S che si trasforma in partito.
Che sia un passo avanti verso il pragmatismo, o la rinuncia e il tradimento dei propri ideali più coraggiosi, questo decidete lo voi. Ma la regola dei soldi sta per essere infranta. Beppe Grillo disse ai parlamentari, a fine 2013, «forse siamo stati troppo rigidi sui soldi, tremila euro per vivere a Roma, per chi non è di Roma, sono troppo pochi». Poi sono venute le elezioni europee 2014: all’indomani del voto, per evitare di ripetere la querelle sulla diaria, assai alimentata dai media, ai parlamentari europei fu concesso di tenersi tutti i soldi. Così quelli italiani mugugnano:«Perché noi dobbiamo restituire e loro no?».

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I cartelli che certificano pendenza e limiti della trazzera Cinque Stelle a Caltavuturo in Sicilia

Anche perché, come sottolinea l’articolo, a fare da guida c’è l’esempio della trazzera a 5 Stelle in Sicilia giudicato un ottimo esempio di buona destinazione per i soldi:

Infine una storia recente, molto indicativa. In Sicilia il M5s ha risistemato, con suoi soldi, una trazzera a Caltavuturo, una strada rurale che è stata pavimentata in cemento e potrà ridurre i tempi per scavalcare un punto del viadotto franato sulla Palermo-Catania. Una cosa molto bella, ma nel Movimento è servita anche a fare due più due: «Vedete? Se i soldi si possono usare a fin di bene, perché restituirli, come ci impone la vecchia regola di Casaleggio?».

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