Il governo Renzi chiederà all’Europa di rinviare il pareggio di bilancio di un altro anno, arrivando al 2018. Spiega Mario Sensini sul Corriere della Sera:
Dato per scontato che quest’anno il deficit si fermerà al 2,6% del prodotto interno lordo, come previsto, Renzi e Padoan devono decidere dove fissare l’asticella per il 2016 e gli anni successivi. Secondo gli accordi con la Ue si dovrebbe scendere all’1,8%, ma il governo potrebbe decidere di fermarsi un po’ più su, e concedere maggior respiro all’economia. La crescita più forte del previsto (sarà +0,7%, rispetto allo 0,6% previsto a ottobre), il calo dei tassi e della spesa per interessi, il dollaro debole e le operazioni della Banca centrale europea hanno migliorato il quadro della congiuntura e le condizioni del bilancio.
Ma non abbastanza per affrontare in scioltezza il futuro. Sul 2016 e2017 incombono gli aumenti dell’Iva che valgono, rispettivamente, 16 e 23 miliardi. La minor spesa per gli interessi e le maggiori entrate aiutano, ma non bastano per compensare gli aumenti dell’Iva, che il governo vuole far di tutto per evitare,non fosse altro perché ammazzerebbero la ripresa dell’economia appena ripartita.