“I magistrati fanno schifo”, bufera dopo l’intercettazione dell’avvocato di Piera Maggio

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L'Associazione nazionale magistrati di Palermo chiede l'apertura di un procedimento nei confronti dell'avvocato Giacomo Frazzitta

Lo abbiamo visto intervenire più volte in diverse trasmissioni televisive, fin da quando era stato scelto da Piera Maggio come suo legale (e della sua famiglia) per il caso della scomparsa della piccola Denise Pipitone. Ora l’avvocato Giacomo Frazzitta finisce in un polverone dopo che l’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo ha chiesto al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Marsala di aprire un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Tutta colpa di una dichiarazione fatta – durante un colloquio telefonico con una teste, che poi si è rivelata non attendibile – contro la magistratura.



Frazzitta, l’avvocato di Piera Maggio dice che “i magistrati fanno schifo”

Questo è la trascrizione delle parole pronunciate da Giacomo Frazzitta nel corso di quella telefonata e resi noti dall’Anm di Palermo nella richiesta del procedimento disciplinare nei confronti dell’avvocato:

“Sono puerili. Perché i magistrati fanno schifo cara signora. I magistrati fanno schifo in Italia lo dobbiamo dire e sta succedendo anche nel caso Denise. Se ne stanno andando a indagare la collega. Quale è l’urgenza?”.



Il legale non sapeva di essere intercettato e ha parlato liberamente alla donna “teste”, poi rivelatasi non attendibile. La “collega” (non sua, ma dei magistrati) a cui faceva riferimento è l’ex pubblico ministero Maria Angioni, denunciata e indagata per “false informazioni” dopo aver parlato di depistaggi nelle indagini sulla ricerca di Denise Pipitone.

Dal canto suo, contattato da AdnKronos, il legale di Piera Maggio si è difeso parlando di “intercettazione parziale” che non restituirebbe l’intero contenuto del suo pensiero espresso in quella telefonata. L’avvocato ha poi sottolineato di non aver commesso alcun reato e che proseguirà nel suo lavoro al fianco della famiglia di Denise Pipitone per restituire la verità intorno a un caso di cronaca ancora irrisolto dopo 17 anni di ricerche, piste investigative, testimonianze e amari buchi nell’acqua.



(foto: da “Chi l’ha visto”, RaiTre)