I contagi in calo nei paesi di Ebola

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Malattia verso la sconfitta?

Dal paziente zero, un bambino di due anni che probabilmente prese il virus giocandoa lla base della pianta infestata dai pipistrelli (vettori sani), al paziente numero 21.296 è stata tutta una corsa in salita per la gente di quei tre piccoli Paesi dell’Africa Occidentale. Adesso il popolo braccato da Ebola comincia a respirare, racconta il Corriere della Sera:



Secondo gli ultimi dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la seconda settimana di gennaio ha visto scendere i nuovi contagi a livelli mai registrati dall’inizio della scorsa estate. La Liberia, il Paese più colpito, adesso sembra quello messo meglio (un paio di giorni a metà mese senza nuovi malati). La Guinea, che a dicembre aveva picchi di 150 a settimana, è scesa a 42. In Sierra Leone la curva si è abbassata da 500 a 184, quasi azzerata nell’Est (Kailahun e Kenema) ma ancora abbastanza virulenta nella parte occidentale. Soltanto la Guinea ha riaperto le scuole, pur nella diffidenza generale. All’entrata operatori con i termometri elettronici e disinfestatori in classe con la clorina, fuori le solite voci complottiste sulle autorità che cercherebbero di far ripartire l’epidemia con pozioni avvelenate. Molti genitori hanno tenuto i figli a casa, anche perché gli effetti collaterali del virus (catastrofe economica) fanno impennare la disoccupazione e non ci sono soldi per le rette scolastiche. Alunni senza scuola, bambini senza famiglia: per l’Unicef sono diecimila i minori che hanno perso uno o più genitori. Molti, racconta la Bbc, affrontano l’ostracismo delle comunità da cui sono allontanati come untori.

I contagi in calo nei paesi di Ebola (Corriere della Sera, 20 dicembre 2015)

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