HSBC: i settemila italiani della Lista Falciani

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-02-09

Swissleaks: le nuove rivelazioni sulla Lista Falciani inguaiano settemila contribuenti italiani che avevano nascosto i loro guadagni al fisco grazie alla banca HSBC e alla sua filiale in Svizzera. Si parla di un totale di 180 miliardi di euro nascosti da 150mila clienti in tutti il mondo

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Si chiama Swissleaks ed è un’inchiesta del Washington International Consortium of Investigative Journalists (Icij)che ha rivelato la maxievasione fiscale da 180 miliardi di euro da parte di oltre 100 mila clienti (7 mila italiani) della filiale elvetica della banca Hsbc, nota come Lista Falciani. Tra questi politici,attori, sportivi e imprenditori, e settemila italiani: tre i nomi finora usciti per l’Italia: Valentino Garavani, Flavio Briatore e Valentino Rossi. Le indagini coprono il periodo 2005-2007. Oltre le 100 mila personalità, risultano coinvolte anche 20.000 società. Il flusso di denaro sarebbe circolato sui conti della filiale di Ginevra della Hsbc tra il 9 novembre 2006 e il 31 marzo 2007.Un periodo che corrisponde all’archivio trafugato dall’ex funzionario di Hsbc Hervé Falciani.

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Lista Falciani: i grafici di ICIJ

 
I NOMI DELLA LISTA FALCIANI
Si tratta di 180 miliardi di euro passati nel periodo tra novembre 2006 e marzo 2007, dalla disponibilità di centomila clienti tra i quali settemila italiani. L’ex dipendente di HSBC aveva consegnato alle autorità francesi una lista di tremila evasori fiscali francesi; adesso ci sono i nomi di tutte le persone coinvolte nel sistema messo su dalla banca britannica, tra cui attori come John Malkovich e il francese Gad Elmaleh, già negli articoli della stampa francese sul tema, il re del Marocco Mohamed VI e quello giordano Abdullah II, oltre al cantante e batterista dei Genesis Phil Collins, nel frattempo diventato popstar internazionale, l’attrice Joan Collins e la modella Elle McPherson. Nella lista anche Emilio Botin, morto l’anno scorso e storico presidente del Banco Santander. Il Corriere della Sera gioca anche con un identikit pericoloso, per i nervi scoperti dell’Italia sul campo: «In uno dei dossier, un funzionario della Hsbc parla di come un finanziere residente a Londra, indicato con il nome in codice di «Painter» (pittore, ndr), potrebbe evadere il Fisco italiano assieme al suo partner». L’Italia con i suoi 7500 clienti è al quinto posto nella classifica dei paesi più rappresentati nella lista Falciani: al primo posto c’è la Svizzera con 11mila clienti, seguita dalla Francia con novemila, il Regno Unito con 8800 e il Brasile con 8600. 7,4 miliardi di dollari è il totale di quanto stava nascosto nei conti correnti HSBC da clienti italiani, soltanto uno di essi aveva affidato alla banca un miliardo e duecento milioni di dollari.
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Nell’elenco figurano anche i nomi di Fernando Alonso, Tina Turner e del principe Bandar II capo degli 007 sauditi. Hervé Falciani, 45 anni, tra il 2006 e il 2008 si è impossessato dei dati bancari di migliaia di clienti della succursale ginevrina della Hsbc e li ha trasmessi alle autorità fiscali francesi. L’ex bancario della Hsbc è stato incriminato dalle autorità elvetiche a
dicembre per aver infranto il segreto bancario.

Dell’esistenza di questi ulteriori 121mila nomi finora sconosciuti aveva parlato a gennaio 2014 lo stesso Falciani in un’intervista al Sole 24 Ore. I file, aveva spiegato, «erano in un cloud» e non sulla memoria fisica del computer consegnato ai francesi. «Dopo il mio arrivo in Francia alla fine del 2008 ho copiato nel mio computer soltanto una piccola parte del materiale: una lista di pochi nomi di cittadini francesi che avrebbero potuto far avviare un’inchiesta giudiziaria. Oggi invece gli spagnoli hanno tutto ciò che c’era nel web». Falciani aveva raccontato anche di avere offerto inizialmente la nuova lista alle autorità italiane, compresi i servizi segreti: «Ma a un certo punto nel 2011 hanno smesso di occuparsene. Uno di loro mi ha detto: “Siamo stati bloccati”». La prima lista Falciani era stata ottenuta solo dalla Procura di Torino, poi invece la Guardia di Finanza era riuscita a ottenere l’intero elenco dei 7 mila italiani. Ma sono stati pochi — all’incirca 9 milioni — i soldi versati dai presunti evasori. C’è ancora dibattito nei tribunali italiani sul valore legale delle informazioni della lista Falciani: essendo stati trafugati hanno provenienza illecita, quindi sono inutilizzabili dal Fisco.

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Lista Falciani: i conti dei clienti italiani (ICIJ)

LA LISTA FALCIANI E I NOMI SUI GIORNALI
Le Monde racconta che pochi giorni fa una persona di cui si protegge l’anonimato si è presentato alla sede del giornale a Parigi e ha fornito una chiavetta USB con tutti i nomi della Lista Falciani. I nomi sono quelli di trafficanti di armi e droga, organizzazioni terroristiche, politici, stelle del mondo dello spettacolo, icone dello sport e capitani d’industria. Con profili spesso insospettabili: dai chirurghi francesi che si fanno pagare all’estero ai venditori di diamanti belgi, fino a famiglie ebraiche il cui patrimonio era stato messo al sicuro in Svizzera quando il Nazismo era padrone d’Europa. Tutti questi nomi sono stati incoraggiati a nascondere meglio i loro soldi dietro il paravento di strutture offshore con sede a Panama o alle Isole Vergini britanniche dal comitato esecutivo di HSBC, in maniera del tutto illegale. Le Monde ha deciso di condividere i nomi con il consorzio ICIJ, mobilitando così 154 giornalisti provenienti da 47 paesi diversi che lavorano per 55 media, tra cui The Guardian in Gran Bretagna, La Suddeutsche Zeitung in Germania, CBS. HSBC contesta l’uso di questi dati in quanto provenienti da un furto di dati. Per la Svizzera i dati nascondono dei falsi. Il 27 febbraio 2014, i due giudici istruttori francesi assegnati al caso hanno concluso riguardo le liste che la loro “autenticità [era] stata verificata da numerose audizioni con i titolari di conti che hanno rapporti con il resto del autorità fiscali, sulla base di questo file. Scrive Repubblica riguardo Valentino Garavani:

Il deposito più consistente è quello della firma della moda: nel 2006/7 disponeva di ben 108,3 milioni di dollari, nascosti nel conto numerato “3326CR”. Ufficialmente Valentino ne risulterebbe solo procuratore, insieme al ginevrino Marc Bonnant, famoso legale, tra i tanti, di Licio Gelli. Invece, come emerge da un altro documento, è proprio il fashion designer il “beneficial owner” di quel conto cifrato. Il deposito è collegato alla “Piles Finance Ltd”, con sede a Tortola nelle British Virgin Islands. Proprio nello stesso periodo, la posizione fiscale dello stilista è stata al centro di una disputa con l’Agenzia delle Entrate. Oggetto della contesa la residenza e quindi il regime di tassazione. Valentino ha detto di essere residente a Londra dal 1998 anno in cui vende le sue società alla Hdp di Maurizio Romiti. Gli ispettori fiscali invece sulla base delle indagini hanno ribattuto che si trovav aa Roma. Ne è nata una trattativa, poi risolta con un atto di pacificazione: Valentino ha versato una somma, nell’ordine di qualche milione di euro, per il periodo 2000-2004. E così ha chiuso ogni vertenza con le nostre autorità tributarie.

Lista Falciani: i nomi di Swissleaks dal sito di ICIJ

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