Guido Menzio: l'italiano scambiato per terrorista per colpa… della matematica

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-08

Una donna vede un uomo vergare “strani geroglifici” su un foglio prima di prendere il volo su un aereo e chiama la sicurezza. Ha la carnagione olivastra, i capelli neri e tutto quello che lo fa somigliare a un terrorista. E invece c’è la sorpresa

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La storia è circolata ieri negli Stati Uniti ed è approdata al Washington Post: giovedì sera un uomo dai capelli scuri e di carnagione olivastra era a bordo di un volo della Air Wisconsin che lo doveva portare a Syracuse, nello stato di New York. Seduta al suo fianco c’era una passeggera, “bionda”, riferiscono le cronache forse ossequiose nei confronti degli stereotipi, che ha giudicato curioso il suo modo di vestire e le sue fattezze, tanto da cominciare a chiacchierare con lui.

Guido Menzio: l’italiano scambiato per terrorista per colpa della matematica

Gli ha chiesto se fosse di Syracuse e lui gli ha risposto di no, seccamente, facendo capire di non aver tanta voglia di fare conversazione. E poi ha cominciato a fare degli strani segni su un foglio, che la bionda ha subito identificato come scritte in arabo. Lì è scattato l’allarme. La donna ha passato un foglietto a uno steward comunicando i suoi sospetti. Dopo pochi minuti l’aereo, che si stava dirigendo verso la pista di decollo, è tornato indietro al gate. Quelli che sembravano essere i dettagli di un piano per distruggere le decine di vite innocenti a bordo di American Airlines Flight 3950 erano invece un’equazione matematica. Lui era Guido Menzio, italiano, quarant’enne, professore della prestigiosa Ivy League, il network che unsce alcune tra le più prestigiose università americane, da Harvard a Princeton. Il professor Menzio è stato quindi fatto alzare e portato davanti a un funzionario a cui ha potuto spiegare l’equivoco. “Stavo cercando di risolvere un’equazione differenziale legata a un intervento che dovevo tenere alla Queen’s University di Ontario, in Canada”, ha spiegato Menzio, dispiaciuto per il ritardo del volo: “Sarebbe bastato che avessero fatto una rapida ricerca su internet per capire che non ero un terrorista”. Menzio, che ha insegnato anche a Princeton e Stanford, dopo essere stato costretto a lasciare l’aereo è stato interrogato. L’economista, riferisce il Washington Post, ha dichiarato di essere stato “trattato rispettosamente” ma allo stesso tempo ha stigmatizzato che “il sistema di sicurezza (che dovrebbe prevenire attentati) non raccoglie informazioni efficientemente” come ha dimostrato il suo caso. Alla fine le autorità si sono scusate con Menzio che è stato autorizzato a reimbarcarsi sul volo.

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Lo status di Guido Menzio su FB

L’«italiano» e la «bionda»

Della passeggera (chissà se era davvero bionda o gli stereotipi dell’italiano sono serviti anche a tratteggiare il suo personaggio) sui media americani non c’è traccia. Ma la storia è sintomatica del clima di terrore, scrive il WaPo, che viene dalla campagna elettorale di Donald Trump. E così càpita di scambiare un professore universitario e una serie di formule per arabo. Come se qualcuno determinato ad attentare alla vita di molte persone nei minuti precedenti lo scoppio si divertisse a tradirsi segnalando a tutti la propria presenza e la propria nazionalità. Il portavoce di American Airlines si è scusato con il passeggero e l’aereo è riuscito a partire due ore dopo e a fare i 41 minuti di volo necessari per portare tutti a destinazione. Anche la passeggera che ha scatenato tutto con il suo allarme. Della quale però non si è fatto il nome. Peccato: intervistandola si sarebbe potuto scrivere un meraviglioso saggio di sociologia sul campo.

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