Tutti i guai giudiziari che aspettano Salvini fuori dal Viminale

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-08-23

Poco importa che si vada al voto subito, che nasca un governo “giallorosso” o che Di Maio accetti la proposta della Lega per un Conte-bis: quello che è certo che nei prossimi mesi molti nodi giudiziari che riguardano Salvini e la Lega inizieranno a venire al pettine. Sarà la tempesta perfetta?

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Che si vada al voto, come vuole la Lega, o che nasca un nuovo governo Matteo Salvini ha un problema. Anzi: numerosi problemi. Rappresentati da tutti quei fascicoli aperti nelle procure italiane che riguardano lui o altri esponenti del Carroccio. L’ultima novità è rappresentata dall’indagine aperta a Ravenna per l’episodio del giro sulla moto d’acqua della Polizia di Stato del figlio del vicepremier.

Salvini e la nuova indagine per sequestro di persona

Al momento l’inchiesta è contro ignoti, la Procura ha chiesto al Viminale i nomi de due uomini che con fare minaccioso avevano tentato di impedire al giornalista di Repubblica Valerio Lo Muzio di riprendere la scena. Non sono state ancora formulate ipotesi di reato ma secondo le indiscrezioni pubblicate oggi da Repubblica i filoni di indagine sarebbero due. Uno, quello principale, è quello
il reato di tentata violenza privata nei confronti di Lo Muzio perpetrato dai due anonimi agenti. Il secondo invece potrebbe invece essere quello che riguarda l’utilizzo improprio del mezzo della Polizia. In questo senso il reato ipotizzabile potrebbe essere quello di peculato.

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Ci sono poi altre indagini che riguardano più direttamente Salvini e il suo operato al Viminale. Ad aprile il ministro è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di sequestro di persona per la vicenda della Sea Watch 3. I fatti sono quelli che riguardano il divieto di sbarco dei migranti, costretti a bordo della nave della ONG dal 24 al 30 gennaio 2019. Il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro  ha inoltrato gli atti al Tribunale dei ministri che dovrà valutare se richiedere l’autorizzazione a procedere al Senato. L’ultima volta, con il caso Diciotti, l’Aula salvo il ministro dal processo. Ma se le condizioni politiche dovessero cambiare non è detto che Salvini potrà farla franca una seconda volta. C’è però da dire che anche in questo caso Salvini potrebbe tentare di tirare in ballo Conte e Toninelli e quindi mettere di nuovo il MoVimento 5 Stelle alle sue responsabilità. Sempre per quanto riguarda la Sea Watch 3 Salvini potrebbe trovarsi anche a doversi difendere dalla querela per diffamazione presentata dagli avvocati della comandante Carola Rackete. Ma qualora la querela non venisse archiviata il Capitano potrebbe rifugiarsi dietro l’insindacabilità.

I guai dei leghisti amici di Salvini: da Siri al Russiagate di Savoini

Ci sono poi vicende che rischiano di travolgere il partito. Al momento sono quasi una quarantina le inchieste aperte a a vario titolo a carico di amministratori ed esponenti del Carroccio. Non c’è solo la vicenda dei 49 milioni della Lega. I magistrati sono ancora alla ricerca dei soldi e stanno puntando l’attenzione verso il Lussemburgo dove potrebbero essere spariti tre milioni di euro. Di particolare interesse saranno gli sviluppi dell’indagine aperta dalla Procura di Genova sulle rivelazioni di Report. Il programma di Rai 3 ha infatti scoperto che nel maggio del 2018 la Lega ha pagato 480 mila euro (di soldi pubblici) per incarichi di comunicazione politica alla Vadolive Srl, una società la cui titolare è una barista di Clusone che incidentalmente è anche la cognata di uno dei collaboratori del tesoriere della Lega Giulio Centemero. E non sarebbe la sola transazione sospetta: all’attenzione delle procure è giunta anche quella del pagamento da un milione di euro in favore di Francesco Barachetti, ex consigliere del comune di Casnigo nel Bergamasco, 43 anni, è titolare di una società (Barachetti Service srl) che si occupa di impiantistica elettrica e idraulica, lattonerie, cartongessi e ristrutturazioni edile.

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Il sottosegretario Armando Siri con il presidente del Consiglio Conte ad un incontro della scuola di formazione politica della Lega [via Facebook.com]

Tutte inchieste che non riguardano direttamente Salvini ma che vedono come protagonisti uomini a lui vicino. Come quella che riguarda l’ex viceministro Armando Siri, coinvolto nel caso Arata per i presunti favori al re del mini eolico Vito Nicastri e indagato dalla procura di Milano per autoriciclaggio. Siri è tra le altre cose il direttore della scuola politica della Lega nonché uno dei “padri” della Flat Tax, uno dei cavalli di battaglia leghisti sui quali è caduto il governo Conte.

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Last but not least come dimenticare il Russiagate e quella conversazione con cui l’ex braccio destro di Salvini Gianluca Savoini parlava della possibilità di ottenere finanziamenti russi per la campagna elettorale per le europee 2019? Martedì scorso in Senato Giuseppe Conte ha bacchettato Salvini perché non aveva voluto fare chiarezza sui suoi rapporti con Savoini e sul perché il presidente di Lombardia-Russia avesse svolto 17 missioni in Russia tra il 2014 e il 2019. Anche sul presunto tentativo di corruzione internazionale è stata aperta un’indagine. Inchiesta che potrebbe riservare delle brutte sorprese per il Capo della Lega.

Leggi sull’argomento: L’accordo PD-M5S sulla legge anti-Salvini

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