Il miracolo di Grillo sui separatori di immondizia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-14

Beppe propone una soluzione che in città è già attuata. Ma soprattutto, riesce a farsi smentire anche dal Campidoglio: «Nessun impianto da aprire nei piani dell’AMA»

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Beppe Grillo ieri, nei ritagli di tempo tra un daiquiri e una scalata ecologica a Dubai, ha trovato la soluzione per i rifiuti a Roma: «A Barcellona c’è uno dei più grandi separatori di immondizia, non brucia niente, separa le materie prime dalle secondarie e poi vende alluminio, carta, vetro, plastica. L’immondizia diventa un risorsa. E questa potrebbe essere un’ipotesi. Ne mettiamo uno a Roma Nord e uno a Roma Sud. Fanno circa 2mila tonnellate a testa e risolviamo finalmente il problema dei rifiuti di Roma», ha scritto sul suo blog.

Il miracolo di Grillo sui separatori di immondizia

Le soluzioni semplici, si sa, sono le migliori. Per questo Mauro Buschini, assessore Rapporti con il Consiglio, Ambiente, Rifiuti della Regione Lazio, ha fatto notare al comico che da queste parti ci erano già arrivati: “Di separatori di immondizia Roma ne ha 4 (i TMB) mentre Barcellona ha due mega-inceneritori ed una grande discarica. Se il modello è quello, Beppe Grillo dica, almeno, dove mettere la discarica: anche alla catalana, a noi va bene!”. E ancora: “Il progetto degli Ecodistretti di AMA prendeva spunto proprio dagli Ecoparque di Barcellona, ma con la variante di eliminare gli inceneritori (presenti, invece, negli Ecoparque catalani). A bocciare gli Ecodistretti è stata il sindaco grillino di Roma, Virginia Raggi. Comunque, per ulteriori informazioni, Grillo ed i suoi possono andare sul sito www.amb.cat (sito ufficiale dell’area metropolitana barcellonese), dove si riferisce che, nel 2016, l’Amb ha 3 inceneritori e 1 discarica in esercizio. Tutto scritto e noto a tutti. Quasi a tutti. Ribadiamo, come riaffermato anche oggi dal Presidente Zingaretti, che la Regione e’ pronta ad aiutare Roma ad uscire da questa difficile situazione. Si deve aprire una nuova fase basata sulla collaborazione e sulla correttezza”.

Ma la parte divertente della vicenda non è questa. È invece quella riportata dal Messaggero, dove si segnala che il Campidoglio nulla sapeva dell’ideona di Beppe e l’uscita del video pubblicato dal MoVimento 5 Stelle ovunque non era concordata con l’amministrazione Raggi. Di più:

Il Campidoglio, quindi, vuole aprire due nuovi impianti? In realtà dalla giunta M5S schiacciano sul freno: quello di Grillo viene inquadrato come un contributo alla discussione politica sul tema rifiuti, ma nei piani dell’Ama, la partecipata comunale, non figura l’apertura di nessun nuovo sito di questo tipo.

La monnezza e la Giunta

Intanto ieri dall’estero è arrivato un nuovo apprezzamento della conoscenza delle lingue da parte della sindaca Virginia Raggi. “Roma somiglia più a Calcutta che a Berlino”, ha scritto il magazine francese Le Nouvel Observateur in un articolo intitolato “Roma crolla sotto la spazzatura”. “Roma non è mai stata così sporca”, afferma il settimanale secondo il quale la città eterna “non offriva un tale spettacolo” nemmeno nell’immediato dopoguerra quando si vedevano pecore attraversare piazza del Popolo. L’articolo prende spunto dall’iniziativa di ripulitura delle strade lanciata per domani da Renzi e punta il dito contro la sindaca, Virginia Raggi, che “è l’illustrazione perfetta dell’incompetenza dei grillini“. La Raggi, si legge, “non manca di moltiplicare le gaffes – ha cambiato 5 membri del suo staff in tre mesi- e sottovaluta apertamente il problema della gestione dei rifiuti, fino a negare che vi sia urgenza. Parla di un complotto ordito contro la municipalità dai ‘poteri forti’ e il suo principale avversario politico, il partito democratico di Matteo Renzi”.

Ma Beppe non molla e si è fatto venire un’altra ideona per far tornare ad apprezzare la città: vorrebbe costruire un monumento ovale di 527 metri di perimetro, con assi che misurano 187,5 e 156,5 metri. L’arena all’interno misurerà 86 × 54 m, con una superficie di 3.357 m² e l’altezza attuale raggiungerà 48,5 m. Ha pronto anche il nome: vuole chiamarlo Colosseo.

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