Nel suo intervento finale a #italia5Stelle Beppe Grillo oggi ha parlato del prezzo del gas e ha chiamato in causa «il direttore generale di Terna» (poi corretto in ex) e il viceministro alle attività produttive (ce ne sono due: Carlo Calenda e Claudio De Vincenti, probabilmente si riferiva a quest’ultimo avendolo chiamato “Di Vittorio”) dicendo che sono entrambi massoni o appartenenti alla massoneria. Poi, la battuta sui «massoni al governo»: «Non ho nulla contro i massoni, ma se vogliono andare al governo fanno il partito della massoneria». Qui c’è la biografia di De Vincenti sul sito del governo. Le simpatiche assurdità del leader del MoVimento 5 Stelle hanno attraversato il prezzo del gas per arrivare al fotovoltaico.
IL GASDOTTO IN PUGLIA
Grillo comincia parlando del gasdotto in Puglia: «Il gas in Italia, non si sa il prezzo: non abbiamo il prezzo orario del gas. Perché? Chi fa il prezzo del gas? Lo fa la borsa di Amsterdam. Ma vi sembra normale? Il nostro consumo di gas è arrivato a 70 miliardi di metri cubi, sta diminuendo perché stanno chiudendo le aziende, ma il prezzo del gas sale. E perché? Io sono ragioniere di Genova. Non mi freghi. Le leggi sono: questi qui vanno là a Bakù, si mettono d’accordo con cinque multinazionali, bloccano il prezzo del gas per vent’anni e prendono un tubo di 800 km per sbucare in una delle più belle spiagge del Salento. Un tubo passa sotto la spiaggia e in mezzo agli ulivi centenari sorgerà una media centrale di decompressione, prosegue fino a Brindisi dove si allaccia alla Snam dove un altro tubo arriva fino all’Austria. Non è gas nostro. E’ gas che viene stoccato d’estate e rivenduto d’inverno a prezzo pieno. E la massoneria c’entra…».
BEPPE GRILLO E I PRESUNTI MASSONI DEL GAS
Beppe Grillo ha cominciato dicendo che il prezzo del gas si negozia alla Borsa di Amsterdam, poi ha virato sulla massoneria: «Perché la massoneria… c’entra. Perché il viceministro alle Attività Produttive, Di Vittorio si chiama, è un massone. L’ex direttore generale di Terna è un massone. Io non ce l’ho coi massoni, non so se sono convenienti o sconvenienti, ma se vogliono dirigere il paese si facciano il partito dei massoni, sennò se ne vanno affanculo». Poi dice di voler svelare il trucco: «Bellissimo. Il viceministro delle Attività Produttive fa una legge dove toglie i finanziamenti alle rinnovabili e le dà al petrolio. Il direttore di Terna fonda una fondazione da 200 milioni di euro e va a comprare le aziende del fotovoltaico che sono in crisi…».
COME FUNZIONA LA BORSA DEL GAS
La borsa del gas, invece, è stata inaugurata nel luglio 2013. Come funziona?
Il Gme svolge il ruolo di controparte centrale mettendo a disposizione la possibilità per gli operatori di scambiarsi delle partite di gas settimanali, mensili, trimestrali o annuali, cioè su orizzonti più lunghi rispetto a quelli disponibili sul mercato a pronti. Il gestore organizza un book di negoziazione per ciascuno dei contratti e soprattutto garantisce l’anonimato degli scambi, nonché la certezza delle transazioni. Perché assicura al venditore di incassare il corrispettivo derivante dalla vendita e s’impegna affinché l’acquirente riceva il gas acquistato. In sostanza, la società guidata da Massimo Ricci si pone come “garante” controllando pagamenti e quantità ed evitando così discriminazioni o manipolazioni sul prezzo. Tutto a vantaggio, ovviamente, dei consumatori. Non a caso, il ministero dello Sviluppo economico e l’Autorità per l’energia hanno spinto molto affinché il percorso, avviato con il decreto legislativo 93 del 2011 – che dava attuazione al terzo pacchetto Ue promuovendo lo sviluppo dei mercati a termine fisici e finanziari dell’energia – arrivasse a traguardo.