Gohar Eshghi, l’80enne iraniana che si toglie l’hijab per protestare contro il regime | VIDEO

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La donna si è fatta immortalare in un filmato diventato virale. Nel 2012 suo figlio, un blogger, fu arrestato, torturato e ucciso in prigione

Suo figlio era un blogger libero che utilizzava internet per pubblicare contenuti e denunce contro le angherie del regime di Teheran. E per questo motivo, nel 2012, venne arrestato, portato in carcere e torturato fino alla morte. Sua madre non vide mai il corpo martoriato del figlio, ma percepì le violenze subite da un sudario inzuppato di sangue. Ora quella madre, Gohar Eshghi, ha 80 anni e un suo video ha fatto il giro del mondo.



Gohar Eshghi, 80enne iraniana si toglie hijab per protesta

La donna, infatti, ha deciso di compiere un gesto molto coraggioso in un periodo in cui i militari e le forze dell’ordine iraniane stanno sedando le proteste – nate dalla morte di Mahsa Amini, uccisa dopo esser stata fermata per aver “indossato male il velo in pubblico” – con arresti, violenze e uccisioni (anche in pubblica piazza). Si è tolta, l’hijab e ha invitato tutte le donne che vivono in Iran a fare lo stesso:



“Per i nostri giovani, dopo 80 anni, a causa di una religione che sta uccidendo le persone, mi tolgo il mio hijab. Maledico i codardi. Se mi ascoltate, scendete nelle strade. Siete codardi se non lo fate”.

Lei, come tutte le altre donne che vivono in Iran, è stata costretta a indossare quel velo che cela il suo capo fin da quando aveva 7 anni. Oltre 73 anni con quell’hijab in testa ogni qualvolta usciva di casa. Il figlio era un attivista, un giovane che dal 2010 aveva creato un blog per denunciare le violenze, le minacce e i ricatti delle forze dell’ordine e delle imposizioni del regime di Teheran. Poi, nel 2012, venne individuato dalla Polizia informatica iraniana. Fu arrestato, portato in carcere. Poi le torture e l’uccisione. Per questo la voce dell’80enne è una guida per tutti (perché non devono essere solo le donne a protestare) coloro i quali vedono ogni giorno i propri diritti civili violati da leggi restrittive.