Le bufale e gli OGM a Presa Diretta

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-02-29

Il Popolo della Rete spiazzato dall’incontro con la scienza in televisione preferisce continuare a credere alle bufale, sono più sicure e non sono OGM

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Chi ha paura degli OGM? si chiedeva ieri Riccardo Iacona a Presa Diretta lanciando un servizio di approfondimento su uno dei temi caldi del dibattito sui “pericolo della scienza”. Contaminati da decenni di previsioni apocalittiche sul pomodoro OGM killer, sulla fragola coi geni del salmone (che a rigore sarebbe un organismo transgenico e non un OGM) è molto difficile per i consumatori avere una visione chiara e scevra da pregiudizi sull’argomento. Per affrontare gli OGM Presa Diretta non si è rivolta ai siti Internet ma direttamente – caso strano – agli esperti e ai ricercatori.

Non è un paese per metodo scientifico

Come sappiamo in Italia è vietato fare ricerca in campo aperto sugli OGM (per paura di contaminazioni delle altre colture) ed è vietato coltivare OGM. Questo non significa però che gli OGM non siano già sulle nostre tavole. Certo, il fatto che in Italia la politica per paura abbia scelto di non parlare assolutamente di OGM e di non affrontare la questione sulla base di argomentazioni scientificamente fondate ma solo affidandosi ai pregiudizi non ha molto aiutato la comprensione del fenomeno. Ci troviamo così in una condizione nella quale non sappiamo nemmeno quali e cosa siano questi Organismi Geneticamente Modificati. Figuriamoci se siamo in grado di dire se davvero facciano male o facciano bene. Questo non perché non si sappia, ma perché dal dibattito sugli OGM è stata cacciata via la voce della scienza con la motivazione – letta nell’Internet – che gli scienziati sono tutti al soldo delle multinazionali. Meglio quindi affidarsi ai pareri di persone che una laurea in biologia o in medicina l’hanno presa all’Università della Strada magari con dottorato di ricerca su Mednat.

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Ovviamente è del Movimento 5 Stelle

Come ho scritto il divieto alla coltivazione non significa che gli OGM non arrivino lo stesso sulle nostre tavole. Uno dei paradossi di questa situazione infatti è che la coltivazione delle piante è vietata ma non è vietata la vendita dei prodotti OGM destinati al consumo animale (che vengono quindi acquistati dall’estero): gli OGM li mangiamo già da vent’anni ma non possiamo studiarli. Ma c’è un’altra contraddizione che i difensori del “seme italico” non vogliono affrontare:

Le nostre piante sono invase da parassiti e noi stiamo perdendo delle tipicità agricole di cui andiamo fieri nel mondo perché non vogliamo studiare, sperimentare e usare le bio-tecnologie OGM e non OGM. Tutti o quasi tutti i semi che piantiamo in Italia sono progettati all’estero, anche le piante da orto.

Insomma, la difesa della produzione agroalimentare italiana dagli OGM ha l’effetto di favorire il commercio e gli affari delle tanto odiate multinazionali. Perché se la ricerca da noi non si può fare non vuol dire che non la possano fare le multinazionali. E indovinate chi ci perde? La nostra ricerca e i nostri agricoltori e allevatori che sono costretti a comprare i prodotti delle multinazionali. Ma c’è di più, sull’utilità e non pericolosità degli OGM si sono espressi molti scienziati. Ma in Italia si preferisce dare spazio a quello che invece sostiene il contrario, e che è stato accusato di aver manipolato i risultati delle ricerche scientifiche. Indovinate un po’, è lo stesso ricercatore che viene invitato ai convegni del M5S sull’argomento, ed a quanto pare la Commissione della Federico II ha confermato che i dati erano stati modificati. Ieri a Presa Diretta è successo quello che dovrebbe succedere sempre quando si parla di argomenti scientifici. Iacona non ha agito in nome della par condicio, non ha invitato un ricercatore pro-OGM e uno contro.

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Game, set, match

Dal momento che la comunità scientifica è schierata per la maggior parte a favore degli OGM è stato dato più spazio ai primi. Dare lo stesso spazio a tutti avrebbe infatti trasmesso il messaggio di una “divisione” tra scienziati. Mentre nei fatti questa divisione non esiste. Ci sono insomma più evidenze scientifiche a favore della bontà degli OGM che evidenze contrarie. E dal momento che la scienza non è democratica, come si usa ripetere spesso su queste pagine, non ha senso dare conto di tutte le opinioni contrarie, in special modo quelle di cui si sospetta non siano scientificamente fondate. Agli ascoltatori però il metodo scientifico a quanto pare non va giù, tutte le opinioni dovrebbero essere egualmente rappresentate, non importa se il peso di alcune di queste all’interno del dibattito scientifico sia sostanzialmente insignificante. Ci sono quelli che chiedono “chi ha imposto la linea della trasmissione” e adombrano l’esistenza di direttive dall’alto, magari dalle sedi delle multinazionali o, perché no, del Bilderberg. Ci sono quelli che postano lo stesso commento sotto ogni post di Presa Diretta su Facebook:
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Ma non crediate che sia solo laggente a non capire il senso della puntata di ieri sera. Ci si mettono anche i politici, ad esempio Alfonso Pecoraro Scanio, che per dimostrare che Iacona è di parte e sbaglia cita informarexresistere. Per la serie, talmente avvezzi a credere alle bufale da non accorgersi che si usa un sito di bufale per sostenere la propria tesi.
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Anche Elena Fattori chiede che si dia voce anche agli scienziati che hanno posizioni contrarie agli OGM, che si stesse riferendo proprio a quel ricercatore della Federico II da lei invitato in Senato e sorpreso a truccare i dati delle sue ricerche?
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Ricordiamo che finanziare la ricerca pubblica sugli OGM – ovviamente ben regolamentata – non solo permetterebbe di salvare alcune specificità italiane dalla monocultura che importiamo dai paesi che quella sperimentazione la fanno e dalla quale continuano a trarre profitto ma consentirebbe anche di poter produrre più studi scientifici slegati dagli interessi delle multinazionali riguardo gli effetti degli OGM. Ma finché nel dibattito pubblico si potrà sentire solo la voce di coloro che condannano “senza se e senza ma” il ricorso agli OGM sarà difficile fare cultura scientifica nel nostro Paese. E ieri sera questo purtroppo si è visto bene.

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