La Giunta Raggi lavora senza fretta (ma assume alla grande)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-10-27

In 16 mesi firmati 373 atti, di cui più di un centinaio riguarda le assunzioni nello staff. La percentuale è in aumento rispetto al conto dopo dodici mesi. Intanto nei municipi si amministra con lentezza. In compenso gli assessori vanno via come il pane

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Visto che il consiglio comunale di Roma è fermo e la settimana scorsa ha lavorato ben cinque ore, i giornali romani cominciano ad occuparsi dell’amministrare con lentezza che coinvolge la Giunta Raggi così come i Municipi a guida M5S.

La Giunta Raggi lavora senza fretta (ma assume alla grande)

Nelle ultime due settimane infatti il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito non ha potuto convocare l’Aula perché mancavano “cose” dell’esecutivo da approvare. Dalla giunta arriva poco e niente. Per oggi è però convocata la conferenza dei capigruppo che dovrebbe stabilire l’agenda dei prossimi lavori dell’Aula Giulio Cesare. Nel frattempo il Messaggero aggiorna i numeri dei lavori della Giunta Raggi, “scoprendo” che ha approvato finora 373 delibere, di cui 114 riguardano “risorse umane”, ovvero assunzioni di esterni, regolamenti, salari, codici di comportamento o altro. La percentuale è del 31% ma la parte divertente, in questo caso, è che dopo un anno era del 29%.

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Gli atti della Giunta Raggi e il confronto con Alemanno e Marino (Il Messaggero, 27 ottobre 2017)

Il confronto con il passato è impietoso: nello stesso periodo erano 470 le delibere di giunta, di cui 88 relative ad assunzioni esterni e comandi dell’amministrazione Marino; Alemanno invece arrivava a 637 di cui 154 relative ad assunzioni di esterni. E le altre delibere?

Dopo il settore delle Risorse Umane (cioè quello delle nomine), ci sono la Ragioneria generale (9,2%) e il dipartimento Partecipate (9,2%). Seguono cultura, mobilità, ambiente e urbanistica.Tutti gangli vitali del Comune, e della vita della Capitale, che dopo 16 mesi non brillano di attivismo. Ciascuna voce incide infatti solo per circa 5%. Per scuola e sociale sono state licenziate in totale 10 delibere, per sicurezza e protezione civile 9. Il grosso sono le poltrone, dunque. Per l’esattezza gli atti su nomine sono arrivate a quota 98 (assunzione esterne, comandi, staff sindaca e assessori) per un totale dell’85,96% dei provvedimenti che riguardano le risorse umane: dopo dodici mesi si era arrivati al tetto dell’84%.

Le ordinanze della sindaca

Le ordinanze della sindaca seguono più o meno lo stesso ritmo. In 16 mesi di governo sono state 317 di cui 196 dedicate sempre a nomine e revoche, conferimenti e spostamenti di dirigenti. Al secondo posto dei provvedimenti urgenti presi dalla pentastellata ci sono l’inquinamento e la circolazione. Ovvero le domeniche ecologiche e le aperture della Ztl. Ma sono state finora solo 57: il 17,9% di tutto il pacchetto.
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Repubblica Roma invece aggiunta l’andazzo dei conti nei municipi già fatto dal Messaggero nei giorni scorsi:

Le minigiunte per ora hanno partorito 204 delibere. Con una distribuzione sbilanciata dalle parti del centro storico: ben 88 atti sono marchiati dal primo municipio della presidente dem Sabrina Alfonsi. Sotto Marino la produzione era di certo più corposa: 294 le decisioni votate dagli esecutivi municipali. Anche in questo caso i consigli delle ex circoscrizioni fanno da cartina da tornasole: in era Raggi il contatore è fermo a quota 687 deliberazioni, con Marino ne erano state votate 829.

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Il riepilogo delle delibere nei 12 municipi M5S dopo 15 mesi (Il Messaggero, 23 ottobre 2017)

E poi c’è l’estrinseca litigiosità delle giunte grilline: sono 18 gli assessori revocati dalle giunte M5S in 15 mesi di attività, con il XII Municipio che è in maggiore difficoltà e ne ha visti cacciati o sostituiti ben quattro. E mentre l’VIII è già caduto, anche il III Municipio è a rischio per la faida interna alla maggioranza ammessa anche dalla presidente Roberta Capoccioni.
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Gli assessori dimissionari o cacciati nei municipi grillini (Il Messaggero, 23 ottobre 2017)

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