Gigio Donnarumma e le «pressioni psicologiche» per il contratto milionario

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Clamoroso al Cibali: Mino Raiola chiede l'annullamento degli accordi firmati dal portiere la scorsa estate perché lui sarebbe stato costretto a firmare

Se è uno scherzo, sta riuscendo bene. Secondo il Corriere della Sera, che ne scrive in un articolo a firma di Monica Colombo, l’avvocato Rigo, consulente di Mino Raiola, ha inviato al Milan una serie di email in cui chiede l’annullamento del contratto firmato in estate appellandosi a una presunta violenza morale che il ragazzo avrebbe subito: in quel martedì di luglio l’agente non era presente negli uffici di Casa Milan mentre l’avvocato Rigo per protesta lasciò la stanza al momento degli autografi. Il dettaglio è che la violenza sarebbe consistita nel firmare un contratto quinquennale da 5,5 milioni di euro più bonus (e l’assunzione del fratello come terzo portiere dei rossoneri).



Così Gigio, dopo aver percepito tre mensilità, ha inviato un documento ai dirigenti in cui sostiene di essere stato oggetto di pressioni psicologiche, firmando senza la necessaria serenità. Se dimostrato, la violenza morale che costituisce un vizio del consenso ai sensi dell’articolo 1435 del codice civile determina l’annullabilità del contratto.
Al Milan sorridono se non ci fosse da piangere visto che la «violenza» si è manifestata passando da un compenso elargito di 100 mila euro a uno di 11 milioni lordi. Le parti sono al lavoro e in febbrile contatto: una causa non è ancora stata istruita (ma poi dove? davanti al collegio arbitrale?). Di certo Raiola punta a portare via Donnarumma a parametro zero (senza prolungamento, il contratto sarebbe scaduto il giugno prossimo), procurando un ingaggio in doppia cifra all’assistito e commissioni da record per sé, per proporlo al miglior offerente.

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La situazione è paradossale e forse prende il via dalla bocciatura del Voluntary Agreement da parte della UEFA: la fotografia attuale induce a ritenere che il club rossonero potrebbe avere qualche difficoltà a rientrare nei requisiti richiesti per il settlement agreement, cioè il patteggiamento a cui sono state sottoposte già Inter e Roma. Ma l’Uefa esaminerà il caso più avanti. In teoria, chi non rispetta i vincoli del fair play Uefa rischia una serie di conseguenze che vanno dalle multe all’esclusione dalle coppe. Questo potrebbe aver spinto Raiola a muoversi per far finire il ragazzo sul mercato il prossimo anno. Con la minaccia dell’addio a parametro zero in caso di annullamento degli accordi stretti l’estate scorsa. Che porterebbe il giocatore a guadagnare cifre ancora più alte dei 5,5 milioni netti che gli dà il Milan.