Cosa ha fatto Lemmetti a Livorno (e cosa farà a Roma)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-08-24

I livornesi non sembrano rattristati dalla partenza dell’assessore al Bilancio, famoso non solo per aver scongiurato il fallimento di Aamps ma per aver aumentato le tasse ed essersi garantito un cospicuo rimborso spese per il tragitto casa-lavoro

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Gianni Lemmetti fa le valigie e lascia il posto di assessore al bilancio e alle partecipate del Comune di Livorno per andare a ricoprire quello di assessore al bilancio a Roma. La campagna acquisti della sindaca Virginia Raggi dopo Luca Lanzalone strappa a Nogarin anche uno dei pesi massimi della sua giunta. Ed è curioso che il M5S abbia dimenticato alcuni principi chiave della sua proposta politica. Non la trasparenza, ma ad esempio il fatto che il politico pentastellato deve terminare il mandato per il quale è stato eletto (no, non basta il generico “assessore al bilancio”) oppure il fatto di non potersi candidare come amministratore locale al di fuori del proprio Comune.

Quanto prenderà di rimborso spese di viaggio a Roma?

Non tutti a Livorno però rimpiangeranno Lemmetti, e c’è già chi dà consigli ai romani sull’ex-assessore livornese che prenderà il posto di Andrea Mazzillo. Ad esempio Lemmetti potrebbe costare parecchio in rimborsi spese di viaggio. A Livorno infatti uno dei primi provvedimenti della giunta fu quello di approvare una delibera che consentiva agli assessori pendolari (tra cui lo stesso Lemmetti) di ottenere un rimborso per le spese per il tragitto casa-lavoro.

gianni lemmetti andrea mazzillo
Il nuovo assessore Gianni Lemmetti

Un piano da circa 30.000 euro all’anno che causò una prima frattura nel M5S livornese con il consigliere (ora ex-pentastellato) Marco Valiani che chiese la restituzione delle somme percepite principalmente da Lemmetti, Giovanni Giordani e da Nicola Perullo (che vive a Cuneo). Chissà se e quanto chiederà di rimborso Lemmetti per andare a lavoro a Roma ogni giorno. Ma evidentemente Virginia Raggi per il bene dei romani non ha badato a spese.

La cura Lemmetti a base di tasse

Ci sono poi le tasse. I 5 Stelle e Lemmetti ne hanno aumentate molte. La tassa sui rifiuti, la Tari, ad esempio nel 2015 è aumentata mediamente del 14% facendo di Livorno la città della Toscana con il maggiore aumento della tassa (la sesta su base nazionale). Certo, non si è trattato del primo aumento della Tari a carico dei livornesi, ma probabilmente non era questo il genere di cambiamento a cui pensavano gli elettori che hanno dato la vittoria al M5S. Per far quadrare i conti il Comune di Livorno ha poi deciso di portare l’addizionale IRPEF allo 0,8% per tutti gli scaglioni di reddito (ovvero per chi guadagna meno di 15.000 euro a chi ne guadagna più di 75.000) e c’era anche l’intenzione di portare la TASI al 3,5 per mille (che avrebbe comportato nel 2015 un gettito pari a 6,7 milioni di euro) ma a bloccare questo proposito intervenne il tetto al 2,5 per mille stabilito dal governo.
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Andrea Romano del Partito Democratico contesta a Lemmetti e Nogarin di aver tagliato le social card. Questo è vero solo in parte perché dopo aver sospeso per un anno le social card (causando non pochi problemi a chi le percepiva) l’Amministrazione ha varato un nuovo piano per il reddito di cittadinanza locale al quale è stato successivamente affiancato il SIA, il Sostegno all’Inclusione sociale Attiva, che secondo l’assessora Ina Dhimgjini la SIA è un po’ figlia della ex social card. Il risanamento delle casse comunali è proseguito con l’aumento dell’IMU dal 9,6 al 10,6 per mille, per fondi commerciali e tutti gli immobili non rientranti nell’abitazione principale e un generalizzato aumento della “pressione finanziaria” ovvero il gettito derivante da multe e sanzioni che comprende anche le entrate extratributarie.

Il grande successo di Gianni Lemmetti: il concordato preventivo su Aamps

Virginia Raggi ci spiegava come mai ha scelto di chiamare Lemmetti a Roma. Il motivo è semplice e riguarda un problema che Roma non è riuscita ad affrontare: ATAC. Raggi ritiene insomma che Lemmetti possa fare alla municipalizzata dei trasporti quello che è fatto all’azienda dei rifiuti livornesi. Il che sarebbe una cosa fantastica, se solo Lemmetti conoscesse Roma. La Raggi, spiega che Lemmetti “ha portato una macchina inefficiente con oltre 40 milioni di debiti ad essere una realtà solida che nel 2016 ha prodotto 2,3 milioni di utili”, lasciando intendere che i debiti sono stati azzerati grazie a sforzi mirabili quando in realtà si tratta del risultato del concordato preventivo con i debitori (e i debiti non sono stati azzerati). Non bisogna dimenticare poi che Lemmetti proprio per la vicenda Aamps è attualmente indagato per per bancarotta fraudolentafalso in bilancio e abuso d’ufficio (assieme al sindaco Nogarin) e che in ossequio alla trasparenza grillina ha deciso di non dimettersi.
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È Stato infatti Lemmetti che a Livorno ha gestito la delicata questione di Aamps, la partecipata al 100% del Comune che si occupa di igiene ambientale e raccolta di rifiuti, gravata da una pesante situazione finanziaria. Fu proprio l’assesore a caldeggiare l’idea di portare l’azienda sulla strada del concordato preventivo in continuità. Ed è ipotizzabile che a Roma Lemmetti assuma anche le deleghe alle partecipate, dopo l’addio annunciato di Colomban, l’imprenditore veneto amico di Gianroberto Casaleggio. Spianando la strada proprio all’ipotesi di concordato per Atac.

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