Giancarlo Cancelleri "scopre" i parenti nelle liste del MoVimento 5 Stelle in Sicilia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-10-16

Qualche giorno fa La Stampa aveva accusato il candidato M5S Sicilia di avere una parentopoli nelle liste. Lui aveva smentito e inventato le scuse del giornalista. Poi oggi Cancelleri in un colloquio proprio con il giornale aveva l’occasione di contestare le accuse punto per punto. E cosa ha fatto?

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Qualche giorno fa un articolo della Stampa firmato da Ilario Lombardo descriveva una vera e propria carica di parenti e di portaborse che sono finiti nella lista dei 62 candidati consiglieri a sostegno di Giancarlo Cancelleri e del MoVimento 5 Stelle Sicilia. Ad esempio Jose Marano, candidata a Catania, che è moglie di Marco Nipitella, già candidato (ma non eletto) alle regionali del 2012. Il caso più eclatante però è quello di Stefania Campo ex assessora alla cultura di Ragusa che si è dovuta dimettere dopo che si è scoperto che il marito era stato assunto da una cooperativa comunale che si occupava della lettura dei contatori.

Giancarlo Cancelleri “scopre” i parenti nelle liste del M5S Sicilia

Nella lista per Cancelleri Presidente i pentastellati in carriera abbondano:

Diana Valeria ha un compagno che è stato candidato con lei a Catania nel 2012, finito prima nella graduatoria dello staff del M5S in Regione e poi entrato in servizio in Senato al seguito della questora Laura Bottici. Alberto Laspada si è candidato quest’anno dopo aver fatto, pure lui, l’assistente all’Ars, mentre Rosa Vilardi, risulta collaboratrice dell’onorevole Giulia Di Vita, sospesa dal M5S dopo lo scandalo delle firme false a Palermo. Luigi Sunseri, collaboratore dell’europarlamentare Ignazio Corrao, a cui nel 2014 aveva lasciato il posto Salvatore Cinà, oggi ricandidato in Regione.

Scriveva Lombardo che:

Nello staff di Corrao c’è anche Giuseppe Lomonaco, che fallita l’elezione alla Regione nel 2012 è partito per Bruxelles dopo un passaggio all’Ars: la fidanzata, Paola Pietradura, di Gela come lui, lo ha raggiunto in Belgio nella sede locale dello studio dell’avvocato Carmelo Giurdanella, già candidato sindaco M5S a Vittoria. Quando salì a Roma, Tommaso Currò, primo parlamentare eretico, poi passato al Pd, aveva come inseparabile assistente Giuseppe Scarcella, oggi nell’elenco dei candidati dopo aver ambito al ruolo di governatore. Scarcella è catanese come Clementina Iuppa, in corsa per il Comune nel 2013 e cognata di Antonio Fiumefreddo, presidente di Riscossione Sicilia fino alla rottura con il governatore Rosario Crocetta. A questa tornata Iuppa non si è candidata e fa la portaborse di Angela Foti, che invece c’è nella squadra di Cancelleri.

Il difficile rapporto di Cancelleri con la verità

La risposta di Cancelleri fu, come suo costume, molto lucida. In un’intervista a Tagadà su La7 disse che “nella nostra lista non ci sono parenti né portaborse, questo è articolo è falso, tant’è che stamattina il giornalista che ha scritto quell’articolo mi ha fatto sapere che si scusava per quello che c’era scritto nell’articolo, soprattutto nel titolo”. E sua sorella? “Ma non è vero, è tutto falso”.
https://youtu.be/yzYBDr1W4k8?t=4m54s
La Stampa ha smentito la ricostruzione fornita da Cancelleri:giancarlo cancelleri lombardo impresentabilo sciuto savona - 4
Nell’occasione Ilario Lombardo non solo ha confermato il contenuto del suo articolo ma ha scritto che lui quelle scuse non le ha mai fatte:

Cancelleri mente sapendo di mentire, ma soprattutto si inventa di sana pianta delle scuse. Noi non ci siamo sentiti, l’ho cercato al telefono per chiedergli un’intervista e non mi ha risposto. Ma non gli ho mai chiesto scusa e confermo ogni virgola dell’articolo. Dispiace che il candidato governatore di una forza politica che predica la trasparenza sia inciampato in questa menzogna.

La scoperta di Cancelleri

Vicenda conclusa così? No, perché oggi è arrivata la sorpresona. Cancelleri ha concesso un’intervista a Federico Capurso della Stampa. Quale migliore occasione per contestare il contenuto dell’articolo di Lombardo sulla parentopoli siciliana a 5 Stelle? Quale opportunità più trasparente per ribattere punto per punto e svelare che le sorelle non sono sorelle, i parenti non sono parenti e gli amici non sono amici? E invece ecco cosa risponde a domanda precisa il candidato M5S in Regione Sicilia:

Nella vostra lista, però, ci sono amici, portaborse di parlamentari nazionali e dell’Ars. Il Movimento, dopo tanti anni, non è abbastanza maturo da evitare di attingere alla ristretta cerchia del branco?
«C’è un problema di fondo: noi abbiamo un sistema per cui ogni cittadino incensurato si può proporre. Abbiamo semplicemente persone che si sono candidate e che sono state votate dagli iscritti. È gente normale, senza scheletri nell’armadio. Non dimentichiamoci che dall’altra parte, invece, c’è una banda».

Nella replica non c’è l’ombra di una contestazione nel merito all’articolo di Lombardo. Si dice che tutti si possono proporre, e quindi si conferma che si sono proposti anche i parenti. Non solo: Cancelleri fa i conti anche con l’accusa di complotto dei giudici a proposito di Patrizio Cinque:

Anche lei ha avuto un rapporto difficile con i giudici. Quando è stato chiesto l’arresto del sindaco M5S di Bagheria Patrizio Cinque, ha parlato a «La Stampa» di «inchiesta molto costruita», «fatta ad arte». Esiste un problema con la magistratura?
«Se l’ho detto mi sono espresso male. Abbiamo grande rispetto per la magistratura e per i giudici che combattono contro le mafie ogni giorno. La mia storia personale è il mio miglior biglietto da visita».

E niente, anche questa se l’è rimangiata. Mica male per un candidato trasparente, vero?

Leggi sull’argomento: Anche in Sicilia il M5S sceglie la famiglia (dei candidati)

 

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