Raspadori, il castiga-grandi che ha stregato Roberto Mancini

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Il cittì della Nazionale ha premiato il giovane attaccante del Sassuolo convocandolo per gli Europei. Potrebbe essere lui la mina vagante del gruppo azzurro

Ventuno anni di sfrontatezza e talento che hanno stregato il mondo del calcio italiano e il commissario tecnico della Nazionale. Al prossimo campionato Europeo – che prenderà il via venerdì 11 giugno allo Stadio Olimpico di Roma con il match Italia-Turchia – ci sarà anche Giacomo Raspadori. Il giovane centravanti del Sassuolo ha superato la concorrenza di Matteo Politano ed è stato selezionato come ultimo componente della rosa di attaccanti a disposizione del cittì. Una scelta che sorprende, ma che potrebbe rappresentare il classico buon auspicio, con alcuni precedenti storici che fanno ben sperare.



Raspadori, la giovane speranza azzurra che ha stregato Roberto Mancini

Per il momento, Giacomo Raspadori non ha segnato tantissimi gol (sei reti in 27 presenze nel corso della stagione appena terminata). Ma sono state tutte reti pesanti segnate a squadre di primissimo livello, con la doppietta al Milan a rappresentare la vera consacrazione. Ma non ci sono solamente i gol. Quello che ha stregato il commissario tecnico della Nazionale è l’atteggiamento e la fame del giovane attaccante di Bentivoglio. Sempre propositivo, sempre “sul pezzo” e quel pallone divorato in ogni occasione. E sarà lui quel grimaldello che potrebbe dare una verve diversa al pacchetto offensivo della nostra Nazionale.



Ma quel che sorprende, in realtà, non è una sorpresa. La scelta di Raspadori è simile a quella fatta in occasione della prima convocazione di Niccolò Zaniolo con la maglia azzurra. Roberto Mancini, infatti, scelse il centrocampista della Roma ancor prima del suo esordio con la maglia giallorossa. Insomma, la linea giovane non è una novità e al fianco dei senatori, la Nazionale accoglierà quella che può essere considerata la futura stella del calcio italiano. Quel settimo attaccante – in linea gerarchica- che con la sua freschezza potrebbe rappresentare il jolly.

(Foto IPP/Alfonso Cannavacciuolo)