Ci sono quelli che l’11 settembre ostentano il ricordo della morte di Salvator Allende, contrapponendo quella morte alle migliaia di morti degli attacchi alle Torri Gemelle, quasi che non si potessero ricordare tutti. È un meccanismo molto semplice, per ogni tragedia – non importa quanto immane e dolorosa – ci sarà sempre qualcuno pronto a ricordarti che ce n’è una molto più “seria” a cui pensare e soprattutto dalla quale trarre insegnamento. Del resto i commenti sono gratis, quindi perché non approfittarne?
Succede in Italia, ma succede anche all’estero. E guardare ai fatti di Amatrice e Accumoli “da fuori” ci fa capire come il lamentarsi del Governo o dare la colpa agli altri non sia una prerogativa solo italiana. Bored Panda ha pubblicato ieri un articolo con le foto dei paesi distrutti dal sisma prima e dopo la notte del 24 agosto. Le foto del prima e del dopo hanno colpito molti lettori ma non tutti, perché al solito sono arrivati quelli che la sanno lunga e ci spiegano che la situazione geopolitica è tale che non ci si può certo fermare a pensare alle vittime di un evento naturale quando in Siria ci sono bambini che ogni giorno rimangono uccisi sotto i bombardamenti.
Probabilmente la pietà e la solidarietà vengono distribuite in dosi limitate quindi non è possibile pensare a tutte le vittime. Succede. In fondo i terremoti sono qualcosa di naturale mentre la guerra no, quindi se la morte è naturale è più accettabile di quando è per mano umana.
E sono in molti a chiedere che venga fatto un pezzo simile anche sulla Siria (che naturalmente è già stato pubblicato). Perché nessuno ne parla?? E soprattutto, perché la Siria? Perché non l’Iraq, il Vietnam o Dresda?