La storia di Freccia, il cane trafitto da un arpione sparato da un bracconiere

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-11-09

La lotta dei veterinari della Clinica Due Mari di Oristano per salvare la vita ad un cane vittima di un bracconiere. Il suo arrivo e le sue condizioni hanno lasciato il segno perfino negli eroici veterinari che da anni curano animali sottoposti ad ogni sorta di maltrattamento

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Freccia ce l’ha fatta: ha superato la notte e continua a lottare. Ma le buone notizie per ora finiscono qui. Perché la sua vita è ancora appeso ad un filo. Freccia è un cane, l’ennesimo di una lunga lista di animali arrivati in condizioni disperate alla Clinica Veterinaria Due Mari di Oristano famosa perché cura gratuitamente animali abbandonati e feriti. Freccia ad esempio è arrivato con una freccia, in realtà un arpione da pesca probabilmente modificato per essere sparata da una carabina, conficcato nel fianco.

Freccia: il cane infilzato da un bracconiere

La condizione dell’animale, vittima chiaramente di un bracconiere, è critica. Quando è arrivato alla Due Mari la sua situazione era disperata. Il quadro clinico è drammatico: il polmone sinistro completamente collassato. L’esofago è perforato, il fegato trapassato da parte a parte. In questa situazione i veterinari della clinica hanno rimosso l’arpione ma successivamente si sono sviluppati uno pneumotorace e un’emorragia toracica. Fino a ieri sera tardi la preoccupazione che Freccia non riuscisse a superare la notte era molta.

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[Foto: Clinica Veterinaria Due Mari via Facebook.com]
La Clinica Veterinaria Due Mari si è per così dire “specializzata” in casi di questo tipo. Sono moltissimi gli animali – investiti, maltrattati, colpiti da pallini da caccia – che in questi anni sono passati per l’ambulatorio gestito dalla Dottoressa Monica Pais. In alcuni casi si è trattato di “semplici” incidenti stradali, un cane o un gatto investito da un’auto e lasciato a bordo strada. Sono quelle che si potrebbero definire tragiche fatalità. Ma molti sono i casi di animali che hanno subito maltrattamenti da parte di sadici sconosciuti.
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[Foto: Clinica Veterinaria Due Mari via Facebook.com]
C’è la cagnetta a cui qualcuno aveva tirato una martellata in testa e che ha perso un occhio. La volpe salvata da uno dei tanti incendi che d’estate bruciano i boschi della Sardegna. Oppure c’è Palla, il cane semidecapitato da un laccio la cui storia ha permesso al lavoro della clinica di superare i confini della Sardegna. Nella notte Freccia è stato addirittura attaccato alle macchine per la ventilazione perché non riusciva a respirare autonomamente.

«Quando è arrivato sembrava un Cristo in croce»

Non appena le sue condizioni saranno più stabili dovrà essere sottoposto ad una seconda operazione di chirurgia toracica. Senza contare il danno all’esofago che richiederà un delicatissimo intervento di ricostruzione. Come ci ha detto la Dottoressa Pais al telefono “Freccia è vivo ma solo perché non sa che sta malissimo“. E anche alla Due Mari, dove sono abituati a vedere cose orrende fatte agli animali, l’arrivo di Freccia ha lasciato emotivamente il segno. A vederlo infilzato così sembrava – con tutto il rispetto del caso – “un cristo in croce”, ci dicono dalla Clinica. E sì che di animali maltrattati ne vedono – e ne curano – tantissimi: oltre duecento all’anno. Ed è inevitabile in questi casi finire a parlare non della mancanza di  “cultura cinofila” o di “rispetto per gli animali” ma di un problema più grande: quello del rispetto per la vita in senso lato, di tutti gli esseri viventi. Umani compresi.

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Freccia dopo l’intervento [Foto: Clinica Veterinaria Due Mari via Facebook.com]
Ora le centinaia di migliaia di fan della pagina della clinica, che è una “normalissima” (si fa per dire, visto il lavoro che fanno) clinica veterinaria, sperano che il cane riesca a sopravvivere. Nel suo futuro, ma è ancora presto per parlarne, c’è la possibilità di essere dato in adozione. Perché alla Due Mari tutti questi cani malandati – rottami, come vengono chiamati scherzosamente – vengono curati gratuitamente grazie all’impegno della Dottoressa Pais e del suo team e rimangono ospiti fino a che non trovano casa. Ma l’obiettivo è sempre quello di poter far sì che anche i rottami possano trovare una casa dove essere amati.
Foto copertina: Clinica Due Mari

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