È morto questa sera a Roma, l’attore Franco Citti, 80 anni. Malato da tempo, si è spento nella sua abitazione. A dare la notizia è stato Ninetto Davoli. Scoperto da Pasolini che lo volle protagonista di Accattone nel 1961, Citti da allora diventò un volto simbolo del suo cinema, recitando anche in Mamma Roma, Porcile e il Decameron. Nella sua lunga carriera, Citti, nato in borgata, è stato diretto anche dal fratello Sergio e ha recitato in teatro con Carmelo Bene. Pasolini lo scopre nel 1961 affidandogli il ruolo di Vittorio Cataldi detto ‘Accattone’ nell’omonimo film. L’anno seguente è Tommaso in Una vita violenta di Paolo Heusch e Brunello Rondi, sempre tratto dal libro di Pasolini. Nel 1967 è Edipo nel film Edipo Re. L’anno dopo è un trafficante d’armi in Somalia nel film di denuncia Seduto alla sua destra di Valerio Zurlini.
Citti era stato scoperto da Pier Paolo Pasolini e per lui aveva recitato anche in Mamma Roma, dove interpretava il ruolo del pappone che angariava Anna Magnani; aveva avuto anche una parte in Edipo Re, Porcile, nel Decameron, nel Fiore delle mille e una notte e nei racconti di Canterbury, dove interpretava il ruolo di Satana. Il fratello, Sergio Citti, che aveva mosso i primi passi nel cinema proprio con Pasolini, lo aveva diretto in Ostia. È stato attivo anche in teatro (I giganti della montagna e Tamerlano, nel 1989, per la regia di Carlo Quartucci) e in televisione (I promessi sposi, 1989, di Salvatore Nocita). Sergio era morto una decina di anni fa.
Nel 1998 ha esordito nella regia dirigendo, “con la fraterna collaborazione di Sergio Citti” (come recitano i titoli di testa), se stesso e Fiorello in ‘Cartoni animati’, ultimo respiro della poetica pasoliniana, dove Citti torna quasi a rivestire il ruolo di Accattone. Ha partecipato inoltre al documentario di Ivo Barnabò Micheli A futura memoria (1985) e a quello di Laura Betti Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno (2001). È stato attivo anche in teatro (I giganti della montagna e Tamerlano, nel 1989, per la regia di Carlo Quartucci) e in televisione (I promessi sposi, 1989, di Salvatore Nocita).