I destini incrociati di Francesca Chaouqui e Mario Adinolfi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-11-03

Prima dell’arresto e della successiva liberazione la donna accusata per il nuovo Vatileaks era stata fiera oppositrice delle unioni gay, dell’adozione per gli omosessuali e fan della Croce. Con altri giornalisti invece i rapporti non erano idilliaci

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Non si può cantare e portare la Croce, ma Mario Adinolfi direttore, fondatore, ideatore e promotore de La Croce oggi che non deve più portare il giornale nelle edicole si è fatto improvvisamente silenzioso. Eppure quella Francesca Immacolata Chaouqui, arrestata in Vaticano assieme a monsignor Lucio Angel Vallejo Balda lui la conosceva. Al punto che la Chaouqui è stata una delle prime collaboratrici del giornale cattolico inventato da Adinfolfi a inizio 2015 e scomparso dalle edicole (come consuetudine dei progetti editoriali del giornalista romano) dopo pochi mesi.

Cortesie tra cattolici omofobi
Cortesie tra cattolici omofobi

I destini incrociati di Francesca Chaouqui e Mario Adinolfi

Ancora qualche giorno fa, il 25 ottobre, la Chaouqui aveva taggato Adinolfi nel post dei Giovani cattolici contro la frivolezza senza capire che si tratta di un gruppo di troll ironicamente molto critici nei confronti di certe usanze e teorie della Chiesa Cattolica. Ma il rapporto tra i due risale a poco meno di un anno fa, quando la Chaouqui avvistò Marione tra il pubblico nella Cappella Musicale Pontificia. Francesca Immacolata definì Adinolfi come un eroe che per difendere la Vita è disposto al supremo sacrificio.

Chaouqui vera stalker professionista
Chaouqui vera stalker professionista

Non ci volle molto per i due per scoprire che il comune interesse per il bene della Chiesa poteva essere utile al progetto editoriale di Adinolfi, ecco l’annuncio della Chaouqui dell’inizio della collaborazione con La Croce
francesca chaouqui mario adinolfi - 4
Ed ecco il lancio di Adinolfi che presenta Francesca Immacolata Chaouqui come una delle più strette collaboratrici di Papa Francesco
francesca chaouqui mario adinolfi - 6
E per quelli che si chiedono come mai oggi Mario Adinolfi non abbia parlato della sua amica e collaboratrice, provate a zoomare l’articolo di spalla de La Croce per vedere che un accenno al fatto che la Chaouqui è stata arrestata c’è.

L’omofobia di Francesca Immacolata Chaouqui

Ma la Chaouqui e Adinolfi non hanno condiviso solo lo spazio sulla Croce ma anche le vedute sui diritti degli omosessuali come ad esempio il matrimonio e le unioni civili. Tutti sanno che Mario è profondamente contrario alla possibilità che i gay possano sposarsi per timore che si giunga alla compravendita di embrioni, feti, bambini e uteri in affitto, non per nulla è stato tra i promotori del Family Day di giugno. E la Chaouqui non è da meno:
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Del resto già a maggio, dopo il referendum irlandese sulle unioni omosessuali, la Chaoqui era stata molto chiara:
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Più di recente si era lasciata andare a dichiarazioni più spinte e meno velate, come quella (ora rimossa) a commento alla foto scattata dalla Chaouqui di due donne che prendono in un bar con due bambine, definite subito “mamme lesbiche”, con tanto di storiella edificante dei due gay amici suoi  e del rapporto con i figli:

Ultimo post sulla vicenda di ieri. Tanto per capirci meglio.
Ieri ero a colazione in un ristorante e sono entrate le due signore con le bimbe, erano una follia (la famiglia è altro) arcobaleno perché le bambine chiamavano “mamma” sia l’una che l’altra. Le dinamiche fra le due erano quelle di una coppia con i figli.
Le ho fotografate in modo anonimo salvaguardando la privacy quindi senza neanche indicare il ristorante o altro.
E ho pensato che quelle bimbe se avessero potuto scegliere si meritavano una famiglia con madre donna e padre uomo. L’ho scritto perché lo penso.
E lo penso perché gli omosessuali sono degni del rispetto per le loro scelte ma non credo debba essere loro consentito di adottare bambini, uteri in affitto step child adoption e nonn so che altro.
Non deve essere consentito non perché non sono persone degne di avere figli, incivili, immorali o altro ma perché credo che sia necessario consentire ad un bambino di crescere con modelli che siano in grado di garantire lo sviluppo cognitivo attraverso il confronto con il genitore del proprio sesso è quello del sesso opposto.
Ieri per aver espresso questo concetto e stamattina per averlo ribadito ho ricevuto un mare di cattiverie, insulti personali, qualsiasi cosa nella speranza che ritirassi il post.
Invece sono qui a sostenere che consentire ad una coppia omosessuale di adottare bambini è un abominio, consentire la step child adoption è un abominio e anche lo è far vivere bambini con un genitore omosessuale e il compagno di lei/lui.
A questo proposito vi racconto una storia: i miei colleghi qui su FB capiranno subito di chi parlo.
Un mio collega aveva due figli, due maschi. Poi trovó un compagno e andó a vivere con lui. Vedeva i figli nel fine settimana con il compagno. Si tenevano per mano… Un giorno vennero a casa mia per un aperitivo, eravamo colleghi e amici, e decisero di portare i bambini.
Io lo sguardo di dolore, rabbia, repulsione, sofferenza del grande davanti al padre che stringeva la mano del compagno sul mio divano non l’ho mai più dimenticata…
Dissi al mio collega che forse dovevano farsi aiutare da qualcuno, e lui mi rispose che il figlio prima o poi avrebbe capito che amare era un suo diritto.
Invece di capire il figlio smise di parlare ed io di frequentare quel collega e il suo compagno.
È quello sguardo che vedo quando difendo e difenderó sempre i bambini dall’abominevole (si avete letto bene, abominevole) pseudo amore di chi vuole un figlio per egoismo.
Io combatto per questo. Voi se volete insultatemi pure!

L’etica di Francesca Immacolata Chaouqui

Ma sarebbe ingiusto ridurre tutta la carriera della Chaouqui alla sua omofobia, anche perché la ragazza è furba e sta cancellando tutte le tracce del suo passato da Facebook. Chissà se anche questa volta dirà che sono stati gli hacker a entrare nel suo profilo, come fece quando tentò di giustificare la presenza di alcuni tweet partiti dal suo account a proposito della leucemia di Benedetto XVI o dell’omosessualità dell’ex-Ministro Giulio Tremonti. Questa è la linea di difesa ufficiale pubblicata su Facebook:

#‎piùdituttoalmondo‬
Non sono un corvo, non ho tradito il Papa. Non ho mai dato un foglio a nessuno. Mai a nessuno. Emergerà presto ne ho la certezza e la totale fiducia negli inquirenti.
Non c’è niente che abbia amato e difeso più della Chiesa e del Papa. Neanche la mia dignità. Avrei potuto Stare a casa e non presentarmi in Vaticano ma come sempre Ho anteposto tutto al Papa.
Adesso le cose andranno a posto.
Niente compatimenti per favore, io sono a testa alta, niente di cui vergognarmi.

Ed è vero, in fondo lei ha dato solo delle registrazioni. Ma ecco cosa scriveva qualche tempo fa in merito alla vicenda Magister, il giornalista “espulso” per aver aver pubblicato in anteprima Laudato Sì, l’ultima enciclica di Papa Francesco:
 
francesca chaouqui magister -1
 
Nei commenti la Chaouqui rincarava la dose:
francesca chaouqui magister 2
E quando qualcuno le ha fatto notare che molte sue conoscenze facevano i corvi di professione spifferando i segreti del Vaticano la Chaouqui rispose con una bella minaccia di querela..
francesca chaouqui magister 3

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