Fondazione Open, l’indagine sui soldi di Carrai a Renzi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-12-04

I magistrati concentrano l’attenzione su  prestiti «infruttiferi» con provviste sospette, carte prepagate utilizzate per oltre 200mila euro, fondi di cassa spariti dopo la chiusura della Fondazione: si tratta di decine di movimentazioni segnalate dall’Unità antiriciclaggio negli ultimi tre anni

article-post

Le indagini degli inquirenti della procura di Firenze sulla Fondazione Open puntano sui soldi dati da Marco Carrai a Matteo Renzi. Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera racconta che i magistrati concentrano l’attenzione su  prestiti «infruttiferi» con provviste sospette, carte prepagate utilizzate per oltre 200mila euro, fondi di cassa spariti dopo la chiusura della Fondazione: si tratta di decine di movimentazioni segnalate dall’Unità antiriciclaggio negli ultimi tre anni.

Fondazione Open, l’indagine sui soldi di Carrai a Renzi

I 20mila euro sotto la lente trasferiti nel 2018 provenivano infatti da un giroconto del quale si sta cercando di individuare l’origine, mentre il presidente di Open Alberto Bianchi avrebbe occultato, secondo le accuse dei magistrati, 190mila euro prima della liquidazione finale disposta dal Consiglio di Amministrazione di cui erano membri anche Luca Lotti e Maria Elena Boschi, utilizzandoli per “spese personali”:

Bianchi e Carrai sono indagati per finanziamento illecito proprio perché sospettati di aver versato gli incassi della Fondazione a Renzi e ad altri componenti del «giglio magico». Ma gli atti contenuti nel fascicolo processuale e soprattutto i documenti contabili dimostrano come si siano mescolati negli anni gli interessi della Fondazione e quelli personali in una girandola di bonifici e prelevamenti che si sta cercando adesso di ricostruire.

matteo renzi fondazione open
Le donazioni alla Fondazione Open (Corriere della Sera, 10 aprile 2018)

La segnalazione relativa al 2018 riguarda Marco Carrai e viene ritenuta di «particolare  rilievo». Scrivono gli specialisti dell’Uif: «Si evidenziano due operazioni transitate sul conto corrente di Carrai alimentato solitamente da competenze professionali e incarichi». La prima è del «5 aprile 2018 quando Carrai dispone un giroconto di 50mila euro». Quindici giorni dopo, esattamente il 20 aprile, ordina un bonifico di 20mila euro con causale «prestito una tantum infruttifero». Nella segnalazione si sottolinea come «quest’ultima operazione, inserita in homebanking, fu segnalata dall’ufficio sicurezza per sospetta operazione fraudolenta, Carrai fu contattato ma confermò la correttezza della disposizione».

 

L’indagine di Creazzo sulla Fondazione Open

Sotto la lente c’è la carta prepagata da 200mila euro utilizzata per pagamenti di difficile tracciabilità i cui principali beneficiari sono Google, Paypal e Facebook». «Uscite» che adesso Bianchi dovrà giustificare. E non sono le uniche. Scrive ancora il Corriere:

L’esame dei conti correnti di Bianchi ha evidenziato come nel 2018 abbia ricevuto«bonifici da Open per 190mila euro con causale “restituzione parziale prestito” mentre egli aveva effettuato in favore della Fondazione bonifici di somme a titolo di “contributo volontario”». In realtà lo statuto di Open impone che al momento dello scioglimento« il patrimonio residuo venga devoluto a fini di pubblica utilità, quindi in beneficenza».

matteo renzi fondazione open
Alcuni dei finanziamenti alla Fondazione Open di Matteo Renzi (Il Fatto, 7 agosto 2016)

In realtà le segnalazioni di operazioni sospette alimentano il dubbio che li abbia tenuti per sé: «Parte dei fondi ricevuti sono stati utilizzati per effettuare trasferimenti verso il rapporto personale di Bianchi il quale da febbraio 2017 a febbraio 2018 ha prestato alla Open circa 24mila euro ricevendone circa 197mila a titolo di rimborso o restituzione.

EDIT: Renzi annuncia di adire alle vie legali, in sede civile, per l’articolo del Corriere della Sera

Leggi anche: I finanziatori di Open e i soldi in Lussemburgo attraverso Marco Carrai

Potrebbe interessarti anche