Da dove arriva il fiume di denaro che finanzia il Congresso delle Famiglie (e l’ultradestra bigotta europea)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-28

Raccontano di combattere i poteri forti delle lobby gay e di essere movimenti che nascono dal basso, per difendere le tradizioni e la cultura dei popoli europei. Eppure prendono decine di milioni da associazioni statunitensi (fondate da miliardari e guerrafondai) e oligarchi russi. Ecco il “Ki li paka” in versione sovranista

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Il costante piagnisteo dei patridioti ci ha abituati a capire che se un gruppo, un partito o anche solo un individuo è “finanziato da Soros” allora è automaticamente il male assoluto. Il che se non altro solleva qualche dubbio sull’autenticità degli sforzi populisti dal sapore neofascista di Viktor Orbán. Ma chi finanzia i sovranisti? E chi finanzia quella particolare categoria di conservatori di ultradestra rappresentata dai difensori della “famiglia naturale” fondata sul matrimonio che lottano per proteggere i nostri figli dal gender e dalle temibiliLobby LGBT? Sorprendentemente non sono le fondazioni di Soros ma network assai meno trasparenti e democratici.

Da dove vengono quei 50 milioni regalati alle associazioni di ultradestra europee

Lo ha scoperto OpenDemocracy (sì, è un sito che in passato è stato finanziato anche dalla Open Society Foundation di Soros) che ha tracciato l’enorme flusso di denaro proveniente dagli Stati Uniti e diretto nelle casse di associazioni di cristiani conservatori che hanno forti e solidi legami con i partiti e movimenti di destra europea. Le autrici dell’inchiesta – Claire Provost e Mary Fitzgerald – parlano esplicitamente di “dark money” denaro la cui provenienza non è dichiarata ed è difficile da tracciare. Perché se si è riusciti a scoprire quali sono le associazioni conservatrici che hanno fatto piovere dollari sul Vecchio Continente non si sa chi siano i donatori negli Stati Uniti. Stiamo parlando di oltre cinquanta milioni di dollari che sono piovuti dall’altra sponda dell’Atlantico nel periodo che va dal 2008 al 2017.

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Una cosa però è chiara ed evidente: il consolidamento dei legami tra i gruppi ultra-conservatori cristiani statunitensi e quelli europei. Una sorta di internazionale dell’integralismo cristiano che è finanziata, in maniera massiccia, con denaro proveniente dagli USA sul quale poco (o pochissimo) si sa. A cosa serve questo fiume di denaro? A sostenere quei partiti e quei movimenti che in Europa predicano la necessità di difendere i “valori della famiglia”. Ad esempio alcuni dei gruppi religiosi cristiani finanziati dall’Alt Right statunitense si sono dati da fare in Europa con azioni anti LGBT in Repubblica Ceca e in Romania. C’è stato chi ha promosso azioni legali per far abrogare le leggi sull’hate speech contro le discriminazioni. E quei milioni di dollari sono serviti anche per finanziare “dal basso” campagne contro l’aborto in Spagna e in Italia. Secondo Open Democracy cinque della dozzina di gruppi conservatori che stanno finanziando i bigotti europei sono stati anche tra gli sponsor di alcune edizioni del WCF, il World Congress of Families che si terrà a Verona questo fine settimana e che vedrà la partecipazione di tre ministri del governo Conte e di altri autorevoli esponenti dell’ultradestra italiana (da Fratelli d’Italia a Forza Nuova).

Come la Russia sta finanziando il World Congress of Families

Due associazioni statunitensi – la Alliance Defending Freedom (ADF) e l’American Center for Law and Justice – hanno contribuito assieme dal 2008 al 2017 con donazioni per complessivi 20 milioni di dollari. Il caso di ADF è interessante perché risulta essere controllata dalla famiglia di Betsy DeVos, il segretario all’Istruzione di Donald Trump, e dal fondatore della Blackwater, una delle più importanti compagnie private di mercenari, di fatto l’esercito privato più potente al mondo. Tra i cofondatori di ADF figura Alan Sears che si batte contro la cosiddetta “gay agenda” e che ha sostenuto una proposta di legge in Belize che rendeva il sesso omosesuale un reato punibile con dieci anni di carcere. ADF inoltre ha partecipato come organizzatore ad un evento della Manif pour Tous la versione francese delle nostre Sentinelle in Piedi.

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Ci sono poi gruppi come la Billy Graham Evangelistic Association. Il figlio di Billy Graham, Franklin Graham, è un famoso predicatore che sosteneva che dietro l’idea del matrimonio omosessuale ci fosse Satana in persona e che è uno dei sostenitori di Donald Trump. Tra le altre cose Graham padre ha solidi legami con la Russia e proprio qualche tempo fa ha incontrato a Mosca alcuni esponenti del Cremlino che attualmente sono colpiti dalle sanzioni statunitensi. Lo stesso genere di sanzioni che il governo Conte e la Lega in particolar modo si sono impegnati a far togliere da parte dell’Unione Europea. Questa e altre associazioni stando, secondo Open Democracy, preparando il terreno per combattere la battaglia culturale che si combatterà in Europa su aborto, matrimoni tra persone dello stesso sesso e diritti delle persone transessuali.

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E la questione dei finanziamenti da USA e Russia al WCF ritorna anche nell’inchiesta dell’Espresso che ha scoperto come attorno al Congresso delle Famiglie di Verona si muova un giro di denaro che passa per i paradisi fiscali e che proverrebbe proprio dalla Russia di Putin. Due anni fa su Politico Casey Michel descriveva il network WCF (che è nato all’interno dell’Howard Center for Family, Religion and Society, un’associazione USA che finanzia il partito spagnolo di ultradestra VOX) come un prodotto non solo statunitense ma anche russo (alcuni degli ispiratori delle teorie sulla ripresa demografica sono degli accademici russi che davano colpa ai gay per il calo delle nascite). Ed è proprio la Russia che ultimamente – grazie al suo nazionalismo machista ma soprattutto al denaro – avrebbe assunto il ruolo di alfiere e paladino dei sani valori tradizionali, quelli dell’unica vera famiglia. Ricordatevelo quando un qualsiasi pro-life omofobo chiederà di fronte all’ennesimo Gay Pride o allarme genderki vi paka?

Leggi sull’argomento: I deliri di Di Maio sullo stupro in Circumvesuviana

 

 

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