Filippo Nogarin e l'allarme ignorato a Livorno

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-09-11

Il sindaco: solo un’allerta arancione, nessuno ci ha avvertiti. Il governatore: i pericoli già segnalati tra venerdì e sabato. Ma il primo cittadino non ci sta: «Siamo davanti a una mancanza di pulizia dei fiumi e dei fossi. La pulizia spetta ad un consorzio di bonifico ed alla Regione, poi però la colpa se la prende sempre il sindaco»

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Il bilancio del maltempo a Livorno è di sei morti e due dispersi. Sei morti a causa degli allagamenti, a Livorno non era mai successo niente del genere. E adesso è scontro tra Filippo Nogarin, il sindaco, ed Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

L’allarme arancione a Livorno

Tutto ruota intorno alla definizione di allerta arancione, il tipo di allarme emesso dalla Regione Toscana venerdì scorso. L’allerta arancione diramata dalla Regione Toscana indicava la “possibilità di fenomeni diffusi di instabilità di versante, localmente anche profonda, in contesti geologici particolarmente critici nonché di frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango”. Tra gli eventi indicati anche l'”apertura di voragini per fenomeni di erosione” e l'”innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali” come “tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti”.

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L’alluvione in Liguria e in Toscana (La Repubblica, 11 settembre 2017)

Indicata la anche la possibilità di “allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici e danni e allagamenti a singoli edifici o centri abitati, infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili”. L’allerta, inviata ai comuni per email, fax e sms, indicava anche “possibili interruzioni della rete stradale e ferroviaria” e “possibili danni alle opere di contenimento, regimazione e attraversamento dei corsi d’acqua”, oltre “possibili criticità connesse a cadute massi in più punti del territorio”.

Allerta ignorata a Livorno?

Insomma, è ciò che è successo a Livorno, con tutti i cinque torrenti che hanno esondato. Repubblica fa poi notare che un mesetto fa Nogarin aveva rimescolato le deleghe dirigenziali in Comune; via il vecchio ed esperto dirigente con delega alla Protezione civile Leonardo Gonnelli e dentro l’ex capo della Polizia municipale Riccardo Pucciarelli. La versione del sindaco 5 Stelle però è un’altra. Primo: «Riceviamo continuamente questo tipo di allarme, l’ultimo una settimana fa. E l’allarme arancione non è mica rosso» (contro-risposta di Rossi: «Si differenziano solo per l’ampiezza del fenomeno»). Secondo: «Nessuno poteva prevedere che in due ore piovesse tanto quanto negli ultimi due mesi». Terzo: «Siamo davanti a una mancanza di pulizia dei fiumi e dei fossi. La pulizia spetta ad un consorzio di bonifico ed alla Regione, poi però la colpa se la prende sempre il sindaco». E quindi, «trovo irrispettoso nei confronti di chi è morto vedere che qualcuno speculi così».

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Foto da: Noi Livorno su Facebook

Il risultato è noto: le strade del centro della città, intorno alle 2 della notte scorsa, erano piccoli torrenti mentre nei quartieri più a sud, all’Ardenza, a Montenero e a Collinaia, la gente bloccata nelle case iniziava a chiamare i numeri di soccorso e a salire ai piani alti. Per i vigili del fuoco è iniziata in quel momento un’altra difficile giornata. I danni più gravi sono arrivati dalla piena che ha fatto tracimare tre torrenti ‘tombati’ per gran parte del loro corso in città ormai da decenni e che anche in passato avevano dato qualche problema, ma non di queste dimensioni. Frane, strade interrotte, ponti crollati e caos in tutta Livorno, dove anche la stazione centrale è rimasta sott’acqua.
 

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