Filippo Facci e la querela di Fedez

«Lo ha fatto per fare soldi», accusa il giornalista

Filippo Facci torna oggi su Libero sulla querela di Fedez per il litigio su Twitter di cui abbiamo parlato qui. Scrive Facci:



Pure la querela di Fedez ci dobbiamo sorbire. Anzi no, non è una querela: è una diffida che paventa anche una causa civile, e cioè qualcosa che punta direttamente a soldi da incassare«una composizione bonaria della vicenda», come hanno scritto i legali di Fedez. Che poi no, non è Fedez, si chiama «artista Federico Leonardo Lucia in arte Fedez» e sottolineiamo «Lucia» perché si sta confermando un rapper per femminucce, per bambine, uno che se la tira da duro e poi corre dagli avvocati perché gli hanno fatto la bua all’onore. Per inciso: il suo onore varrebbe 200mila euro, questo dopo «una campagna mediatica denigratoria» «tra i cui principali protagonisti si annoverano Filippo Facci e il quotidiano Libero».


E conclude:



Il rapper per bambine, dopo le prime avvisaglie di devastazioni milanesi da parte dei Black Bloc in attesa di consacrarsi il giorno dopo, aveva detto questo: «I danni dei No Expo sono poca cosa in confronto alle infiltrazioni mafiose e le speculazioni economiche di Expo». E questa frase Libero ha riportato: altro che dichiarazioni mai fatte. Poi abbiamo scritto che il rapper in carta bollata aveva detto anche questo: «Gli edifici imbrattati sono proteste, non vandalismo». Al che, visto il benaltrismo da cattivo maestro e da cattivo studente, qui si è scritto che ragionando così, beh,vuol dire che se gli tirassi tre sberle – come quelle che ha preso Milano – poi potrei dirgli che «sono poca cosa in confronto» chessò, alla fame nel mondo,dirgli che allora anche le mie non sono sberle ma sono proteste. Scritto, sottoscritto e confermato. Qui si è pure scritto che quello di Fedez «è un modo di farsi notare -accontentato, ci siamo cascati – ed è un modo di schierarsi coi minorati che giovedì hanno imbrattato muri e danneggiato vetrine». Abbiamo scritto apposta «giovedì» per non confonderlo con venerdì 1˚maggio, quando i Black Bloc hanno spaccato tutto dopo aver fatto le prove generali, e quando, cioè, Fedez ha cominciato a diffondere i suoi imbarazzanti dietrofront: «Fedez fa retromarcia in ritardo» ha titolato Libero, e non solo Libero: scritto,sottoscritto e confermato. Anche se gli avvocati di Fedez parlano di una «evidentissima diffamazione dell’assistito sia come persona sia nella sua qualità di artista e personaggio pubblico». Ora è in ballo e dovrà ballare. Speriamolo faccia meglio di come canta.