La maggior parte dei suoi studenti è scappata dalla guerra, qualcuno è rimasto a combattere nelle fila dell’esercito ucraino, proprio come ha fatto lui: Fedir Shandor, 47enne accademico della Uzhhorod National University, che combatte come volontario sul fronte di Izyum e contemporaneamente continua a tenere lezioni a distanza. “Insegno discipline molto specifiche, anche per questo non ho potuto lasciare l’insegnamento”, ha spiegato in un’intervista all’AdnKronos. I commilitoni del 68esimo battaglione della brigata 101 della difesa territoriale della Transcarpazia lo chiamano “signor professore”.
Dottore in studi filosofici, direttore della cattedra di sociologia, il professore tiene numerosi corsi tra le facoltà di Sociologia e Filosofia e quella di Turismo dell’università di Uzhhorod. Ha deciso di arruolarsi il giorno stesso dell’invasione, il 24 febbraio. “Quel giorno ho tenuto tre lezioni all’università – ha detto – e poi con i colleghi sono andato al commissariato, mi sono iscritto tra le liste dei soldati volontari, sono tornato a casa, mi sono cambiato e un’ora dopo ero già in caserma”. Shandor fa parte dei fucilieri motorizzati, con “il compito di entrare nei villaggi, proteggere la popolazione dagli sciacalli dell’esercito nemico rimasti e magari anche prenderli in ostaggio”.
Una foto scattata da un suo commilitone mentre, fucile in spalla, tiene una lezione ai suoi studenti, è diventata presto virale. “Quando me l’hanno scattata – ha spiegato a Repubblica – eravamo vicino al fronte di Izyum, cadevano bombe non lontano da noi e io stavo spiegando ai miei studenti come si compone un pacchetto turistico ottimale da presentare alla clientela”. Il conflitto gli ha fornito anche numerosi spunti per i suoi studi accademici, in particolare sulla migrazione interna: “Molte persone non erano mai uscite dai loro villaggi e questo conflitto le ha obbligate a spostarsi. Ci sono almeno dieci milioni di sfollati interni, persone che si sono trasferite dall’est all’ovest del Paese e che possono così conoscere la storia e la cultura dell’Ucraina occidentale”.
(immagine di copertina: profilo Twitter Ministero della Difesa ucraino)