Federica Patti: l'assessore della giunta Appendino condannato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-30

Nel 2012 è stata condannata dal giudice di pace a pagare una multa per un’irregolarità nel modulo dell’asilo nido

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Federica Patti, 42 anni, è l’assessora alla Cultura (in pectore) di Torino. Nel 2012 è condannata dal giudice di pace a pagare una multa per non aver dichiarato la convivenza nel modulo per la richiesta dell’asilo nido. Racconta il Corriere:

A causa di un’errata compilazione del modello Isee, l’architetto Patti, presidente del Cogeen (il coordinamento dei genitori), «ha potuto trarre beneficio dall’applicazione di una tariffa sulla base di un nucleo famigliare non corrispondente a quello reale». Sulla vicenda è intervenuto con durezza il senatore torinese del Pd Stefano Esposito: «In campagna elettorale — ha detto il parlamentare — i grillini si sono riempiti la bocca con termini quali legalità e onestà, facendone una bandiera. Ora veniamo a sapere che Federica Patti ha mentito e ha evaso le tasse». Esposito rincara la dose entrando nel merito: «Ciò che amareggia è che si sia mentito su una questione delicata come quella degli asili nido e ciò rivela la bassezza del comportamento della nuova assessora».

chiara appendino federica patti
La risposta della giunta pentastellata non tarda ad arrivare, non dalla voce di Chiara Appendino, ma dalla reazione del portavoce del sindaco Luca Pasquaretta:

«Perché esce questa cosa? Semplicemente perché è stata inviata una lettera anonima ad un sito web di Torino. Una manovra che la dice lunga. E poi — conclude Pasquaretta — si tratta di una multa e di una storia vecchia che risale al 2012. Non si possono rovinare le persone per una multa, per giunta regolarmente pagata». Solo un peccato veniale quello commesso dalla assessora, almeno così dice lei, dovuto alle difficoltà di adempiere a una serie di procedure burocratiche ostiche, come riconosciuto dallo stesso giudice di pace, il quale «ha confermato la mia buona fede e per questo mi ha imposto di pagare solo la metà della quota rimasta inevasa. La mia situazione — ha aggiunto Federica Patti non mi permetteva di cumulare i due redditi. Era un periodo difficile della mia vita, ho provato a spiegare in tutte le sedi le mie ragioni. Mi hanno dato torto e ho pagato».

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