Federica e Marta: le respiriane cancellate dal Corriere della Sera

di Mario Neri

Pubblicato il 2018-04-12

Solo questo stamp – ripreso da Facebook – rimane di un articolo del Corriere della Sera cancellato anche da Facebook in cui l’edizione torinese del quotidiano di Urbano Cairo e Lucio Fontana raccontava con toni incredibili la cosiddetta “alimentazione respiriana”. Nel pezzo di Livia Fonsatti si parlava di Federica e Marta, cosiddette respiriane: “La prima …

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Solo questo stamp – ripreso da Facebook – rimane di un articolo del Corriere della Sera cancellato anche da Facebook in cui l’edizione torinese del quotidiano di Urbano Cairo e Lucio Fontana raccontava con toni incredibili la cosiddetta “alimentazione respiriana”. Nel pezzo di Livia Fonsatti si parlava di Federica e Marta, cosiddette respiriane: “La prima ha 43 anni, l’altra 41 e tre figli. Entrambe normalmente non mangiano e se lo fanno è solo per voglia, non per appetito. «Il cibo non è utile, ci nutriamo d’energia. A casa non ci sono più pentole»”.

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Un vero peccato, anche se il Corriere ha dimenticato di cancellare il lancio su Twitter e magari rimarrà lì a imperitura memoria. Chi lo ha letto intanto lo descrive così:

Vi aspettate un articolo divertente in cui questa farsa viene smontata con sagacia e ironia? Magari con una chiosa in cui si mettono in guardia le persone più ingenue e fragili? Rimarrete delusi. La giornalista Livia Fonsatti è curiosa, lei vuole capire, e come ogni buon giornalista si limita a dare voce ai protagonisti, senza “sporcare” l’articolo con inutili valutazioni personali. Che importa se uno afferma di venire da Giove o di guarire i tumori con lo sguardo? Chi siamo noi per dubitarne?

L’articolo è semplicemente surreale. In primo luogo la Fonsatti ci informa che l’alimentazione pranica è approdata anche in Piemonte, ciò è avvenuto grazie ai seminari, agli eventi e ai social, e anche grazie ai giornalisti inetti come la Fonsatti aggiungerei io. Poi descrive una delle respiriane come “magrissima e sorridente”, quindi passa alle domande. La prima domanda è un capolavoro: “Ma davvero non mangiate?”.

Insomma, un classico lavoro di “responsabilità” di fronte a queste interessanti nuove forme di moda d’oggi. Un po’ come quella volta a Openspace, quando si parlò dei breathariani. In studio a spiegarci come si fa a vivere e ad essere respiriariani c’era Nicolas Pilartz, amministratore del gruppo Facebook “Alimentazione Pranica“, respirariano da tre anni e mezzo che si nutriva d’aria da venti giorni (mangia in totale cinquanta volte all’anno). I respiriani, si raccontava all’epoca, non si limitano a non mangiare ma sostengono di astenersi anche dal bere acqua, per parecchi giorni. Anche Pilartz sosteneva che la sua dieta lo avesse fatto guarire da diverse malattie e che ne avesse tratto “enormi benefici”. Anche lì nessuno faceva notare che si stava parlando di un “regime alimentare” davvero molto pericoloso per l’organismo. E che non sempre chi si nutre di luce e aria fa una bella fine: ad esempio nel 2015 il santone Djesael è morto dopo un digiuno rituale di purificazione senza cibo né acqua che si era protratto per tre settimane.

EDIT: Dopo aver cancellato senza alcuna spiegazione l’articolo, il Corriere pubblica un’intervista a Stefano Erzegovesi, psichiatra, nutrizionista e responsabile del Centro per i disturbi alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano: «Quello “respiriano” è chiaramente un modello di vita strampalato, ma che non va sottovalutato perché fa presa nei soggetti deboli. Se le forme gravi come l’anoressia storicamente sono stabili nel tempo, quello che stiamo notando è un netto aumento di quelle parziali, proposte dalle cosiddette “sette alimentari”, grazie soprattutto all’effetto dei social network».

Dottor Erzegovesi si può vivere di sola aria come sostengono i «respiriani»?
«Ovviamente no e chi propone questo stile di vita mente perché i proponenti di questa condotta in qualche modo mangiano».

Eppure questo modello attira più di qualcuno…
«Parliamo in realtà di chi ha alla base una situazione di fragilità psicologica o emotiva: sono loro ad essere più sensibili a soluzioni che sembrano fornire una via d’uscita a una realtà complicata».

Ma perché le persone che smettono di mangiare sostengono di stare bene?
«Perché si scatena una sorta di effetto drogante nel loro cervello dovuto al digiuno, conseguenze simili a chi assume l’amfetamina, per esempio».

Leggi sull’argomento: Il magico mondo dei respiriani (con il morto?)

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