I tre grafici che spiegano perché l’Europa boccia la Manovra del Popolo

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Crescita asfittica, debito/PIL e deficit/PIL fuori controllo: ecco perché a Bruxelles non piacciono le norme del Salvimaio

È stato emesso stamane l’Autumn Economic Forecast elaborato dalla Commissione Europea. All’interno delle tabelle allegate c’è la dimostrazione plastica del perché l’esito più probabile dell’esame della legge di bilancio sarà una bocciatura con relativa apertura della procedura di infrazione. L’Italia, nelle previsioni della Commissione, realizza una significativa deviazione dal percorso di aggiustamento dei conti pubblici; deviazione peraltro ammessa dallo stesso governo. Dove Governo e Commissione divergono è sull’impatto della manovra sulla crescita dell’economia e sul disavanzo atteso. Per Bruxelles la crescita sarà dell’1,1% nel 2018, dell’1,2% del 2019 e dell’1,3 nel 2020, confermando il rallentamento in atto (in primavera le stime davano 1,5% per quest’anno e 1,2% per il 2019). Non solo, l’Italia cresce meno degli altri Paesi (Grecia compresa) e circa la metà dell’area Euro.



Sul fronte del rapporto debito/pil nel triennio non ci sarà nessuna correzione col debito fermo al 131%, mentre per il governo scenderà nel 2020 al 128,1%. Anche in questo caso L’italia è l’unico paese dell’area in cui il rapporto non corregge.



Il deficit/pil, su cui è stata sviluppata tutta la narrativa pentaleghista, sforerà l’obiettivo del 2,4% per arrivare al 2,9% nel 2019 e al 3,1% nel 2020.



Inutile dire che sopravanziamo di slancio l’obiettivo di medio termine, l’art. 81 della costituzione e le promesse elargite in anni di balle raccontate ai nostri partner.

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