#endblasphemylaws la campagna dei pastafariani per l’abolizione del reato di blasfemia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-03-28

Alcuni strani manifesti sono comparsi in questi giorni a Roma. Creati dallo street artist Hogre fanno parte della campagna della Chiesa Pastafariana Italiana per la campagna di abolizione delle leggi contro la blasfemia

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Dal 1999 la blasfemia (ovvero bestemmiare) non è più un reato. La legge 205/1999 ha depenalizzandola ad illecito amministrativo punibile con una multa: «Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309». È punibile non solo l’offesa arrecata alla divinità cattolica ma anche quella nei confronti di altre divinità e credi religiosi. Pene più severe sono previste invece per coloro che si macchiano di delitti contro il sentimento religioso (il vilipendio alla religione) che sono puniti con multe che vanno 1.000 a 5.000 euro.

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Fonte Credits: Hogre

La Chiesa Pastafariana Italiana, da sempre impegnata nella difesa della libertà di parola, ha aderito alla campagna globale End Blasphemy Laws lanciata dalla  International Coalition Against Blasphemy Law. La campagna nazionale ideata e curata dalla CPI si chiama “Dioscotto” ed oggi sono comparsi a Roma diversi manifesti pubblicitari con la scritta “Se Dio fosse spaghetto” seguito da quella che è la bestemmia pastafariana. I pastafariani infatti credono al Flying Spaghetti Monster, che è appunto fatto di spaghetti.

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Fonte Credits: Hogre

La nostra campagna nazionale – spiega la Pappessa Scialatiella Piccante I Emanuela Marmo – «programma diversi tipi di eventi, coinvolge svariati artisti, allo scopo non di raccogliere firme (questo passaggio sarà messo in atto il prossimo anno), bensì per fare opera di divulgazione e raccolta di soldi: diamo sostegno economico alle persone multate per bestemmia». I manifesti DioScotto che sono stati affissi a Roma, uno in via dello Scalo di S.Lorenzo nei pressi dell’ex dogana sono stati realizzati dallo street artist Hogre che ha deciso di aderire in questo modo all’iniziativa pastafariana. Qualche tempo fa spiega la Pappessa la Chiesa Pastafariana ha preso Hogre «sotto la propria tutela etica da quando, a causa di due interventi urbani con contenuti anticlericali, l’artista, insieme a DoubleWhy, è stato denunciato per vilipendio della religione».

Alla campagna hanno aderito numerosi artisti da tempo impegnati contro le leggi contro la blasfemia tra cui Daniele Caluri ed Emilino Pagani, autori di Don Zauker; Manolo Strimpelli, musicista e compositore; Pierz, vignettista. Anche Daniele Fabbri, comico satirico, sostiene l’iniziativa con il monologo di stand up Il timido Anticristo. Artisti e operatori culturali desiderosi di aderire alla campagna a mezzo di opere o eventi possono contattare Chiesa Pastafariana all’indirizzo info@chiesapastafarianaitaliana.it

Foto copertina di Daniele Fabbri via Facebook.com

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