Don Alberto Vigorelli: il prete che Salvini vuole cacciare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-08

Matteo Salvini non ha ancora vinto le elezioni in Italia ma già si sente Papa. Ed eccolo allora a scrivere ai cardinali Scola e Stella per chiedere la rimozione di un parroco, colpevole di aver detto la verità, ovvero che ciò che sostiene il segretario della Lega è incompatibile con la Chiesa

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Matteo Salvini non ha ancora vinto le elezioni in Italia ma già si sente Papa. Ed eccolo allora a scrivere ai cardinali Scola e Stella per chiedere la rimozione di un parroco, colpevole di aver detto la verità, ovvero che ciò che sostiene il segretario della Lega è incompatibile con la Chiesa. Il prete si chiama Don Alberto Vigorelli ed è parroco della Chiesa di Santo Stefano a Mariano Comense: oggi La Provincia di Como ha scritto che durante l’omelia Vigorelli ha detto: “O siete di Salvini o siete cristiani“, riferendosi all’accoglienza dei profughi.

Don Alberto Vigorelli: il prete che Salvini vuole cacciare

“Cosa devo dire? – dice da parte sua il 76enne parroco a Repubblica – io ho solo commentato il vangelo, che dice ‘ero straniero e mi avete accolto’. Lo straniero accolto è Gesu accolto, lo straniero rifiutato è Gesù rifiutato: è scritto nel Vangelo, non è colpa mia. Sono tempestato di telefonate, continuano a distrarmi, non riesco – si lamenta scherzoso – a lavorare. Finora comunque l’unica reazione negativa è stata quella dell’ex sindaco Alessandro Turati, per il resto ho ricevuto un mucchio di messaggi di solidarietà”.  Ma perché ha sentito il bisogno di citare Salvini nella sua omelia? “Qui c’è molto leghismo – spiega Don Alberto – anche se le ultime elezioni le ha vinte il Pd. Comunque non ho detto che essere leghisti significhi non essere dei cristiani, ma essere del parere di Salvini, personalmente conosco un mucchio di leghisti che non sono d’accordo con tutto ciò che dice Salvini. Posso votare un partito, ma non va preso come il Vangelo e Salvini non è il Vangelo”. Nella sua lunga carriera, “sono stato criticato da tutti i partiti perchè – racconta il Don – sono fedele al Vangelo, che mette in crisi tutti, me compreso. In ogni persona che sceglie il Vangelo c’è sempre una verifica e un desiderio di conversione, io stesso ho 76 anni e sono pieno di peccati e orrori”. Di qui “il mio messaggio: mettere in crisi prima me stesso e poi chi frequenta la mia parrocchia”. Sul fronte dell’accoglienza, “a Mariano ci sono i soliti che dicono ‘cosa vengono a fare? sono delinquenti, terroristi’, ma generalmente la popolazione li accoglie, in parrocchia facciamo tanta attività organizzativa, forniamo cibo e vestiti e diamo alcuni appartamenti in uso temporaneo per le situazioni più disagiate. Il tutto è gestito dai volontari della Caritas e devo dire che nell’amministrazione precedente a quella attuale, che era leghista, c’era una persona bravissima ai servizi sociali, con cui abbiamo sempre collaborato benissimo”.

Il bambino Salvini va a piangere dal preside

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha inviato una lettera ai Cardinali Angelo Scola e Beniamino Stella, rispettivamente Arcivescovo di Milano e Prefetto per la congregazione per il Clero per chiedere che “sia posto un argine alle intemperanze di don Vigorelli, sia attraverso una pubblica e chiara presa di distanze, sia allontanandolo dall’incarico di coadiutore parrocchiale a Mariano Comense, del quale ha così malamente abusato”.  “Mi aspetto – conclude la lettera – pubbliche scuse e prese di distanza, come è accaduto con altri episodi”. La lunga missiva, si legge in una nota del Carroccio, vuol essere un documento aperto anche dopo il caso di Radio Maria per aprire una riflessione su una certa parte della Chiesa che, come fa don Vigorelli, “non solo pronuncia parole inaccettabili e intollerabili” ma “sono causa di grande amarezza perché si è presa occasione della sacra funzione e della presenza in chiesa, quali fedeli, dei più piccoli e indifesi, totalmente digiuni di politica e di questioni migratorie, data la loro età, per un’intemerata dal carattere chiaramente di parte, col chiaro intento di plagiarli”. Salvini che definisce l’episodio “vergognoso” e annuncia l’intenzione di andare fino in fondo alla vicenda, perché “pur memori di un’altra, dimenticata opera di misericordia, ovvero: Sopportare pazientemente le persone moleste” “quando è troppo è troppo; quando non ci si arresta neppure davanti ai bambini, si è passato il segno”. “In ogni caso – prosegue Salvini – l’accoglienza non è una teoria cristiana. È una questione di civiltà. In tutti i tempi e luoghi si è accolto lo straniero come persona sacra. Basti pensare ai greci. Ma in tutti i tempi e luoghi, quelle stesse civiltà che accoglievano gli stranieri e i bisognosi come persone sacre, combattevano senza pietà gli invasori e sapevano distinguere tra il dovere dell’ospitalità e della carità e la volontà di distruggere una civiltà e un mondo. Il prete dimentica che questa invasione di milioni di essere umani è chiaramente pilotata e si basa sullo sfruttamento della schiavitù e si esercita con modalità mostruose: basti pensare a quante persone e bambini sono stati gettati nel mare in questi anni. Chi non combatte tutto questo e la mafia che si arricchisce con tutto questo è complice”.

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