Diritti dei consumatori – 2

Categorie: Opinioni

Un recente reclamo dell’Ascoli (Associazione Consumatori Liberi Italiani), inoltrato alla procura di Ascoli (la città), ha lamentato come illegittima e contraria al principio di parità di accesso la sconfitta dell’Ascoli (la squadra) contro il Cesena (la squadra). Il giudice Capuzzo, letti gli atti o comunque scorsane una gran parte, ha dunque deciso di dar ragione all’Ascoli (l’associazione) e di convalidare il necessario numero di gol fittizi dell’Ascoli (la squadra) al fine di ottenere un pareggio d’ufficio.

Contro tale ordinanza, che ha provocato caroselli ad Ascoli (la città), ha fatto appello il Cesena (Consumatori Esperti E Non Assimilati), il quale, richiamando il diritto alla promozione sociale e ai playoff democratici, ha chiesto che un eguale numero di gol burocratici venisse accreditato al Cesena (la squadra), in considerazione anche della dimensione doppia di Cesena (la città) e del conseguente maggior numero di consumatori. Il giudice Piraccini, appena rientrato a casa ubriaco da una visita all’ospizio di Bertinoro (FC), ha senz’altro accettato le argomentazioni del Cesena (l’associazione) e restituito la vittoria ai bianconeri (il Cesena) (la squadra); Ascoli (città, squadra, associazione) non ha comunque accettato il verdetto.
Dopo una lunga serie di ulteriori esposti e controesposti, il caso si è perciò trasferito al Tar del Lazio (la regione), che ha stabilito che si disputi una partita di quidditch in campo neutro (a Cagliari, per gonfiare l’indennità di trasferta) tra giudici piceni e romagnoli per decidere una volta per tutte la prevalenza dell’una o dell’altra fazione. Il pubblico sarà composto solo da consumatori e romperà i coglioni tantissimo.