Le dimissioni del M5S a Pomezia per far cadere il sindaco Fabio Fucci

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L'altroieri la Lombardi aveva spiegato che il metodo delle dimissioni non appartiene al MoVimento. E infatti ieri i consiglieri del MoVimento di Pomezia si sono dimessi in massa per far cadere il sindaco che vuole correre senza i grillini

Un paio di giorni fa Roberta Lombardi, spiegando che il MoVimento 5 Stelle non avrebbe usato le dimissioni dei consiglieri per cacciare Nicola Zingaretti dalla Regione Lazio, sosteneva che “la sfiducia verso un presidente debba avvenire, sempre, all’interno di una cornice democratica, dunque nel quadro di un dibattito trasparente nell’aula consiliare“. E infatti ieri i consiglieri comunali M5S di Pomezia hanno annunciato le dimissioni di massa per far cadere il sindaco Fabio Fucci.



Le dimissioni del M5S a Pomezia per far cadere Fabio Fucci

I consiglieri della sua ex maggioranza 5 Stelle si sono dimessi un minuto dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2018. Il capogruppo Dario Vitiello ha accusato il sindaco di fare campagna elettorale sfruttando il suo ruolo: «Non possiamo sostenere un primo cittadino che è in contrasto con una forza politica che lo ha sostenuto in questi anni – ha detto Vitiello – Dopo l’approvazione del bilancio protocolliamo le dimissioni».



Fabio Fucci ovviamente non l’ha presa bene: «Avevamo un accordo chiaro e trasparente con i Consiglieri di maggioranza – ha scritto su Facebook – portare a termini i punti condivisi del programma elettorale e chiudere naturalmente l’Amministrazione a maggio, tutelando i risultati raggiunti in questi anni e garantendo una gestione amministrativa senza interruzioni, per evitare il rischio di tenere fermo il Comune fino a maggio. Prendo invece atto di un gioco politico elettorale che, con l’unico obiettivo di colpire me, fa un danno alla nostra Città».

Il terzo mandato negato a Fucci

Le dimissioni arrivano dopo l’ufficializzazione della volontà di Fucci di correre nella prossima consiliatura come candidato sindaco senza l’appoggio del MoVimento 5 Stelle, che nei suoi confronti ha fatto rispettare la regola dei due mandati e basta anche se uno dei due era incompleto (perché il consiglio in cui lui era stato eletto consigliere è caduto dopo un anno e mezzo). E arriva proprio mentre il M5S sta riflettendo – si fa per dire – sull’opportunità di cambiare la regola dei due mandati visto che la legislatura appena cominciata rischia di essere monca.



 

Fucci, che era portato in palmo di mano dal MoVimento 5 Stelle fino alle Regionarie, ha cominciato a essere guardato male quando ha sponsorizzato la candidatura di Valentina Corrado, che ha sfidato Roberta Lombardi e Davide Barillari nella corsa per la scelta del candidato governatore nel Lazio finendo poi severamente sconfitta nelle preferenze della base M5S. Fucci ha sostenuto di aver posto per tempo il problema al vertice M5S e di aver ricevuto in cambio la proposta di diventare capo di gabinetto di Virginia Raggi a Roma, che ha però rifiutato perché teneva a correre come sindaco a Pomezia con il MoVimento. Ma la deroga per lui non è arrivata e adesso il M5S si troverà a correre contro un competitor apprezzato e amato dalla città alle prossime elezioni. Con il fantasma di Parma – dove Pizzarotti ha distrutto i grillini – alle porte.

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